Seus, Guagliano si dimette | Aliquò ci ripensa? - Live Sicilia

Seus, Guagliano si dimette | Aliquò ci ripensa?

Dopo il rifiuto del manager, l'assessore scrive alla società: "Incomprensibile un contratto di durata annuale al direttore generale". Il capo di gabinetto di Bianchi, presidente del Consiglio di sorveglianza, si dimette. Aliquò oggi potrebbe rivedere la sua posizione. Intanto gli operatori del 118 minacciano: "Blocchiamo le ambulanze".

 

PALERMO – Quella del 118 adesso è davvero un’emergenza. Un caso. Un caos. Ieri il rifiuto polemico di Angelo Aliquò alla proposta di ricoprire il ruolo di direttore generale della società (“mi hanno proposto un contratto di un anno – ha detto – è chiaro che lì non mi vogliono”).

Oggi, le dimissioni di Giulio Guagliano, presidente del Consiglio di sorveglianza della Seus. L’organo dal quale – secondo Aliquò – sarebbe partito l’imput per la presentazione di quel contratto “irricevibile”. Ma Guagliano è anche uno dei fedelissimi dell’assessore Luca Bianchi che lo ha scelto come proprio capo di gabinetto. Un fatto, questo, sul quale potrebbe innestarsi una polemica tutta interna alla giunta di Rosario Crocetta. Le dimissioni “irrevocabili” di Guagliano, presentate oggi in Commissione bilancio all’Ars seguono una lettera inviata ieri da Lucia Borsellino alla Seus. In sintesi, l’assessore ha chiesto come fosse possibile presentare un contratto annuale a fronte dell’obbligo di lavorare a un Piano di sviluppo triennale. La società, insomma, è ancora senza guida, attraversata da tensioni evidenti.

La Seus è malata, insomma. E sullo sfondo ecco le ambulanze del 118. Pronte a fermarsi, per protesta. Già ieri, del resto, sia lo stesso Aliquò che il presidente della Commissione Salute Digiacomo avevano paventato “gravi conseguenze nella gestione del servizio, da parte degli operatori”. Operatori che si sono visti prorogare i contratti temporaneamente, in atteesa della stesura di un Piano industriale che oggi appare lontano, confuso. Ma che potrebbe nuovamente subire un’accelerazione. Nel pomeriggio, Angelo Aliquò incontrerà l’assessore Borsellino. Il manager, insomma, anche alla luce di manifestazioni solidarietà di operatori del 118 e anche della politica (in assetto ‘bipartisan’) potrebbe ripensarci.

Questo, il quadro. Un quadro fatto di parole, lettere, dichiarazioni, e stilettate. Ieri, come detto, il rifiuto di Aliquò: “Mi hanno proposto – ha detto – un contratto di un solo anno e per di più con un taglio del 40% rispetto al mio predecessore. Un chiaro segnale: lì non mi vogliono”. Aliquò, però, come è noto, è da anni uno dei più stretti collaboratori di Lucia Borsellino.L’assessore alla Salute avrebbe visto certamente di buon occhio la nomina del manager.

Così, nelle ore caldissime delle polemiche tra Aliquò e gli organi della Seus (in particolare, come detto, col Consiglio di sorveglianza, presieduto da Guagliano), la Borsellino ha scritto una lettera alla società. Una nota secca, ma dalla quale traspare il malcontento dell’assessore. E anche una ulteriore chiave polemica quando la Borselino fa riferimento alle disposizioni proprio dell’assessorato all’Economia (dove Guagliano è capo di gabinetto, appunto), che tra gli “Atti di indirizzo per le società partecipate della Regione siciliana ha espressamente previsto – scrive Lucia Borsellino – che le società partecipate, sulla base degli indirizzi della Regione, trasmettono alla stessa la proposta di Piano operativo strategico per il triennio successivo. La Seus, quindi – prosegue l’assessore – è tenuta a presentare, a breve, un nuovo Piano operativo strategico, che sostituisca quello adottato per il triennio 2011-2013. Per quanto sopra – puntualizza la Borsellino – la previsione della durata annuale dell’incarico di direttore generale non sembra coerente con il programma triennale di azione delineato”.

Una “stoccata”, insomma, proprio agli organismi della Seus. Che nelle ore precedenti avevano subito una sorte di “condanna” dalla politica. Critiche, come detto, “bipartisan” che hanno posto l’accento (è il caso ad esempio del presidente della Commissione Salute e deputato del Pd Digiacomo) sulle manovre di una non meglio precisata “cricca” interessata a fare “esplodere” il servizio del 118. Ma come detto, critiche simili sono giunte da più parti. “E’ paradossale – ha dichiarato il deputato di Forza Italia Marco Falcone – che Angelo Aliquò rifiuti l’incarico di Direttore Generale della Seus 118 perché, come egli stesso asserisce, non è gradito alla ‘cricca’ del Comitato di Gestione del servizio di emergenza –urgenza siciliano. Spero che, in questo contesto, – affonda Falcone – non si sia inserito, tramite il suo braccio operativo, non sempre molto accorto, leggasi Giulio Guagliano, l’Assessore Luca Bianchi, poiché sarebbe un fatto sicuramente nuovo che un tecnico entri, a gamba tesa, nell’ambito di un’Azienda che svolge un servizio essenziale per il diritto alla salute dei siciliani”.

“Trovo molto strano – ha detto il capogruppo dei Drs Beppe Picciolo – che il manager Angelo Aliquò non si possa insediare come direttore generale della Seus. Appare fin troppo evidente che l’ostacolo più grosso viene frapposto dall’atteggiamento assunto dal consiglio di sorveglianza e dal comitato di gestione, due strutture che stranamente non stanno dando esecuzione ad una scelta politica. Viene fin troppo facile pensare che c’è qualcuno che vuole far saltare un servizio essenziale che ormai viene percepito come tale da tutti i cittadini”. Secondo Vincenzo Figuccia (Forza Italia) il “caso-Aliquò” va interpretato in chiave puramente politica: “Non si può pretendere – ha dichiarato – di essere tutti tesserati ad un partito di maggioranza. Un ente come quello del Seus, che gestisce il servizio di 118 in Sicilia, non può e non deve avere colore politico”.

“Il servizio erogato dalla Seus-118, per la sua importanza e per le ricadute che ha sulla tutela della salute nel territorio, – hanno detto Luisa Lantieri e Bernardette Grasso, gruppo Grande Sud-Pid Cantiere popolare – merita che alla direzione generale sia destinata una figura di alto livello manageriale e di indubbia competenza e rigore. Proprio per questo riteniamo che la professionalità che Angelo Aliquo’ esprime non possa non essere presa in seria considerazione”.

Intanto, come detto, tutte queste polemiche politico-burocratiche rischiano di ricadere sulle spalle dei lavoratori, seriamente preoccupati per lo stallo in cui si trova Seus. Gli operatori del 118, infatti, minacciano il blocco delle ambulanze in Sicilia. Il personale già da tempo ha aperto una vertenza con la società, controllata dalla Regione, sulla gestione degli esuberi e sull’ipotesi di riduzione dell’orario di lavoro per fronteggiare la situazione. “Se il presidente Crocetta resta fermo sulle sue posizioni –  dicono alcuni dipendenti del servizio che stanno manifestando di fronte Palazzo dei Normanni – e la nostra la situazione lavorativa non si sblocca, i 3.337 operatori della Seus-118 sono pronti a bloccare le ambulanze e assediare Palazzo d’Orleans”.

“Chiediamo innanzitutto che si insedi il nuovo direttore generale – dice Raffaele Faraci, Cobas seus 118 – a nostro parere Angelo Aliquò (che ieri ha rinunciato all’incarico) sarebbe la persona giusta. Vogliamo capire le intenzioni del governo: noi lavoriamo per garantire un servizio essenziale, bisogna superare questo stato d’empasse”. Una posizione già espressa anche dai sindacai confederali: “Da recenti notizie stampa – dichiarano Cgil Fp, Cifl Fp, Uil Fpl – si evincono oscure manovre ed anche torbidi interessi finalizzati ad ostacolare un possibile percorso di superamenteo delle criticità aziendali”. Le sigle hanno chiesto agli assessori Bianchi e Borsellino di “individuare senza ulteriori perdite di tempo un nuovo vertice azienale capace, autorevole e lungimirante”. Un nuovo direttore generale, insomma. E nonostante il rifiuto di ieri, il “nome buono” pare essere ancora quello di Angelo Aliquò.


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