Caporalato a Paternò, denuncia e cinque espulsioni - Live Sicilia

Sfruttamento del lavoro: denunciato un “caporale”, espulsi cinque irregolari

I controlli nella tendopoli Ciappe Bianche

CATANIA – Caporalato a Paternò. I Carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno condotto delle indagini sul fenomeno del caporalato nella zona di Paternò, nell’ambito del quale è avvenuto il recente omicidio di Mohamed Mouna, 26enne marocchino. I controlli dei Carabinieri si sono concentrati sui lavoratori che vivono nella tendopoli di Ciappe Bianche di Paternò, impegnati in questo periodo nella raccolta di agrumi.

Caporalato a Paternò

I militari della Stazione di Biancavilla hanno indagato su un cittadino rumeno, già recentemente denunciato dallo stesso Reparto per sfruttamento del lavoro. L’uomo, come si apprende da un comunicato del Comando provinciale dei Carabinieri, avrebbe agito da caporale anche attraverso minacce di morte, trasportando cittadini extracomunitari nei terreni agricoli del paternese per la raccolta delle arance.

In più l’uomo avrebbe lucrato sulla paga dei lavoratori. I cittadini extracomunitari infatti avrebbero ricevuto solo una piccola quota rispetto a quanto stabilito dall’impresa, mentre il rumeno si sarebbe intascato il resto.

Nell’abitazione dell’uomo è stata rilevata la presenza di 5 cittadini tunisini tra i 22 e i 41 anni, del tutto irregolari sul territorio nazionale. Intervistati dai militari dell’Arma, i cinque hanno dichiarato di essere impiegati in questi giorni quali braccianti nelle campagne paternesi.

L’allaccio abusivo

Durante l’ispezione i Carabinieri hanno poi accertato, con il supporto dei tecnici dell’Enel, anche l’allaccio abusivo alla rete elettrica dell’intero stabile dove alloggiavano i tunisini su indicazione del rumeno, motivo per cui quest’ultimo è stato altresì denunciato per furto di energia elettrica.

I lavoratori sono stati invece deferiti per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale,ricevendo un provvedimento del Questore di Catania di espulsione entro 7 giorni dal territorio nazionale, notificato dagli stessi Carabinieri.

I controlli sullo sfruttamento

I servizi sul fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori disposti dal Comando Provinciale di Catania, si legge ancora in un comunicato, continueranno per tutta la campagna di raccolta degli agrumi.

Finora nelle oltre 30 aziende controllate è stata accertata la presenza di 40 lavoratori irregolari e 37 in nero, tra cui 6 cittadini extracomunitari. In più i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno effettuato 2 arresti in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Catania e 3 denunce per caporalato, a cui si sommano altri 4 deferimenti per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.


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