"Cara Alessandra, |è successo anche a me. Ma..." - Live Sicilia

“Cara Alessandra, |è successo anche a me. Ma…”

Tantissimi i commenti alla lettera della donna che ha subito il furto dell'auto. La città ritratta dalla lettrice di Live Sicilia ha sollevato la rabbia, la frustrazione, l'amarezza e a volte anche la speranza dei nostri lettori. Ecco cosa hanno scritto.

PALERMO – Come Alessandra a Palermo la pensano in tanti. Con lei sicuramente concordano i nostri lettori, che su Live Sicilia hanno commentato la lettera della cittadina palermitana che è stata derubata della sua Smart. Una lettera, quella della nostra lettrice, che non vuole comunicare solamente il furto di un’auto, ma tenta invece di aprire una riflessione sulla città e sul suo stato di salute: “E’ il grido di dolore – scrive Salvo Bonaceto su Facebook – di chi ama la propria città e la vede morire giorno dopo giorno…”.

Tanti sono i racconti dei commentatori che hanno condiviso la sorte di Alessandra. A Sergio hanno rubato lo stereo dell’automobile. Ad Andrea mpd hanno rubato “una macchina fotografica, una bicicletta, due motorini, una macchina, ho trovato la macchina ammaccata”. Valentina ha subito tre volte la “violenza”, come lei stessa l’ha definita, che si nasconde, neanche troppo, dietro al furto di una vettura.

Anche su Facebook i nostri lettori hanno espresso la loro opinione sullo sfogo di Alessandra. Pure a Giuliana Avila Di Stefano hanno rubato una Smart. Non aveva seguito “nessuna moda” nel comprare quell’auto che molti lettori hanno definito sul nostro sito come l’auto che più viene rubata a Palermo. Il furto della sua auto è avvenuto a Catania: “Una mattina – scrive su Facebook – non ho più trovato l’auto in cui – ridete pure – avevo messo anche la catena!!! Ho saputo poi, che era stata trasportata su un camion… sono possibili queste cose? E’ assurdo!!! Almeno era assicurata e ho comprato una macchina scassata, senza cambio sequenziale, che però mi ha aiutato ad imparare a guidare… “.

A Delusa, che commenta l’articolo sulla pagina web di Live Sicilia, invece, hanno rubato una strada, e non solo: “Ora – scrive – c’è il gazebo di un povero commerciante che dà lavoro (anche in nero) e può comprarsi una smart al giorno… A me hanno sottratto il marciapiede davanti casa: ora ci scorrazzano e posteggiano la moto i clienti del gazebo e della banca vicina… A me hanno sottratto il riposo: fino alle 2 di notte giovani maleducati schiamazzano sotto il mio appartamento con un bicchiere in mano e musica assordante nel cervello… A me hanno sottratto la speranza di essere difesa da chi ha il dovere di difendermi dall’abusivismo che mortifica chi non è abusivo… A me hanno sottratto la certezza che ‘primavera’, per Palermo, sia una stagione diversa dall”inverno’…”.

Ma non solo i furti. La lettera di Alessandra ha toccato nel vivo la vita quotidiana dei lettori, che hanno rievocato i parcheggi in doppia fila, la prepotenza di chi guida e i pacchetti di sigarette gettati a terra, fino ai rifiuti ingombranti lasciati agli angoli delle strade “piuttosto che – scrive Nonnepossopiù – fare cento metri in più per portarlo allo scarrabile dell’Amia”.

Qualcuno si rivolge al sindaco e se la prende con la Gesip: “Caro Sindaco Orlando – scrive Emanuele – se vuoi fare qualcosa per la città, non avallare i comportamenti incivili dei manifestanti…per cercare di fuggire dalle vane promesse fatte in campagna elettorale ai dipendenti Gesip”. Altri ancora se la prendono con tutta la classe politica, perchè “chi governa – dice Festa…farina e forca – è troppo impegnato a discutere di ‘alleanze’ e a buttare fango sugli avversari, anziché ad occuparsi dei problemi della gente”. Quindi “potremmo cominciare tutti quanti decidendo di non votare per nessuno di questi lestofanti che hanno portato la città nel baratro” scrive Daria Romano, senza dimenticare “la compiacenza dei palermitani”.

E che la colpa sia “dei palermitani”, fa notare un commentatore, lo scriveva anche Goethe, mentre parlava di Palermo come “un paradiso abitato da diavoli”. “Noi palermitani – scrive ancora Nonepossopiù – ci mettiamo il carico da undici”. Così secondo Alessandro e secondo molti, “da Palermo c’è da scappare, ci sto pensando anch’io” perché “questa città ormai è depredata da vigliacchi e farabutti”, o perché “neanche impegnandoci per vent’anni di seguito senza cedimento – scrive ancora Festa…forca e farina – ritengo che si potrà cambiare la situazione”.

C’è chi, però da Palermo non se ne vuole andare. Vicky Puccio su Facebook si rifà a Ficarra e Picone: “Io non abbandono questa città, perchè non voglio credere che sia senza speranze”. Andrea mpd crede che “andarsene sia la più grossa sconfitta che possiamo infliggere alla nostra stessa dignità”. Tra chi resta anche Sicilianomiomalgrado, che ricorda le parole di Fabrizio De Andrè: “Anche dal letame può nascere un fiore”.


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