Cara Palermo, è vero: sei deturpata. Ma rinascere non è così impossibile

Cara Palermo, è vero: sei deturpata. Ma rinascere non è così impossibile

Commenti

    Palermo è una città difficile e invivibile troppa delinquenza….speriamo…

    Ma la politica e le istituzioni appaiono assenti. Non ci sono. Chi ha responsabilità istituzionali dovrebbe dimettersi.

    non ci resta che sperare nella forza della chiesa e nella sua presenza capillare nei quartieri difficili, appare opportuno conoscere quali sono le azioni pastorali in atto e valorizzare quei sacerdoti e quelle suore che spendono la loro vita per il prossimo in difficoltà

    La ricetta e’ lavorare , prefetto questore comandanti etc etc se state negli uffici non succedera’ mai nulla di positivo.

    Non credo che abbia speranza…..

    Siamo stanchi e stufi di chiacchere…

    Mah. Lorefice esprime considerazioni correttissime a proposito della cultura intrisa di odio, invidia etc. che permea le nuovissime generazioni, ma questo non è certo un problema specificamente palermitano, o siciliano o italiano. E’ un problema globale, legato primariamente al ruolo dei social e alla proliferazione di outlet pseudo-informativi favorita dalla rete.
    Invece, parlando specificamente dei problemi di Palermo-città, sia pure in termini concettual-generali, essi hano una duplice radice: culturale ed economica. Radici ataviche che generano modi di pensare, agire, vivere, amministrare che contribuiscono tutti al degrado cittadino, e vengono ereditati di generazione in generazione. Pensare che nel giro di qualche anno o decennio ci si possa emancipare da questo modo di essere, espressione di tali atavismi, mi pare del tutto risibile.
    Non è risibile, invece, pretendere da chi amministra la città la pulizia e cura delle strade, la diserbatura e 100 altre cose che contribuiscono al degrado cittadino. Ecco, concentriamoci su questo anziché buttarla in termini troppo filosofici.

    È nel DNA ed è inutile pensare che possa cambiare qualcosa. Ci sono stati gli anni di piombo con le stragi e da allora non è cambiato nulla. Anniversari celebrati, manifestazioni per ricordare. Ma non sono cambiati i comportamenti. È la cultura e la mentalità che è restia a cambiare. È un problema genetico insito nella natura e nella costituzione di noi esseri umani. Non resta che la rassegnazione.

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