Cara preside, ma lo sa che la Madonna... - Live Sicilia

Cara preside, ma lo sa che la Madonna…

Il quadro rimosso a scuola
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La vicenda del quadro raffigurante la Madonna rimosso da una scuola palermitana per non discriminare una bambina musulmana che frequenta l’istituto ha fatto assai discutere anche fuori dalla Sicilia. Un caso abbastanza emblematico, che riporta alla ribalta temi delicati come quelli della convivenza, del rispetto delle minoranze e delle libertà religiose. Temi cruciali, serissimi e poco adatti al dibattito da bar e ai toni tipici del medesimo.

Non intendo avventurarmi in questa sede in riflessioni sul tema e sulle sue aberrazioni. Alla preside della scuola di Borgo Molara voglio permettermi però di sottoporre un dettaglio. Che spero induca quanti leggeranno queste righe a riflettere sul fatto che non c’è rispetto al di fuori della conoscenza reciproca e che la mancanza di conoscenza (tanto più fuori posto nel luogo deputato a trasmettere la conoscenza, la scuola) può generare mostri, dalle sembianze grottesche.

Il dettaglio è legato a una dichiarazione della preside riportata dalla stampa. Leggo, infatti, che la professoressa, dopo la rimozione del quadro raffigurante la Vergine, abbia precisato che i simboli non sono tutti banditi: nessun problema per il crocifisso in classe, «ci sono sentenze europee che lo consentono».

Mi preme far notare alla professoressa, e alla solerte mamma della bambina musulmana, che Maria è venerata da circa un miliardo di islamici. La madre di Gesù è preminente su tutte le altre figure femminili citate nel libro sacro dell’Islam, il Corano, nel quale viene ricordata più volte. Basta aprire senza troppo sforzo la pagina di Wikipedia a lei dedicata per scoprire che Maria “è anche l’unica donna citata nel Corano con un nome proprio. I musulmani la chiamano anche Sayyida, che vuol dire ‘Signora, Padrona’ e corrisponde pressappoco al termine cristiano ‘Madonna’”. Non solo. Il concepimento virginale di Maria è testimoniato nella sura XIX del Corano, dedicata proprio a Maria, che racconta della nascita di Gesù-Isa, per l’Islam il più grande profeta mandato da Allah prima della rivelazione a Muhammad, “sigillo dei profeti”. La figura della madre di Gesù, hanno fatto notare alcuni studiosi, ricorre nel Corano ancor più che nel Nuovo testamento.

È davvero singolare, quindi, che per non discriminare una credente musulmana si sia pensato di rimuovere proprio l’immagine della Vergine, lasciando al suo posto, paradossalmente, il crocifisso, negato dalla tradizione coranica, secondo la quale Gesù fu salvato dalla croce e assunto in cielo.

Se davvero si vuol dar seguito alla discutibile teoria per cui un simbolo religioso (un simbolo che incarna peraltro valori metareligiosi e universali come la maternità, l’amore e la docilità) possa in qualche modo offendere la sensibilità e la dignità di chicchessia, cara signora preside, mi permetta di segnalarle che, a modesto avviso di chi scrive, lei ha staccato dalla parete il simbolo sbagliato.


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