Carcere, vergogna infinita | E' emergenza caldo - Live Sicilia

Carcere, vergogna infinita | E’ emergenza caldo

Carcere, continua l'emergenza in Sicilia. Ecco quali sono i punti più critici delle istituzioni penitenziarie.

Il dramma delle celle
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Celle di sette metri quadrati, umide e con le pareti scrostate, bagni alla turca spesso senza alcuna tendina che preservi la privacy di chi li usa, docce in condizioni igieniche pessime e rubinetti che iniziano a rimanere a secco. Con l’aumento della temperatura le condizioni delle carceri siciliane tornano ad essere critiche. Troppi i detenuti ristretti in un unico ambiente e troppo pochi i punti d’areazione: in certi casi il termometro raggiunge picchi anche di 40 gradi.

Il caso limite è rappresentato dal carcere di piazza Lanza a Catania, dove a fronte di una capienza ufficiale di 155 posti letto, i detenuti sono addirittura 569: uno dei penitenziari più sovraffollati d’Italia. Ieri i detenuti hanno annunciato che dalla prossima settimana daranno il via all’ennesima protesta pacifica per manifestare contro le fatiscenti condizioni del carcere etneo. Anche nel resto della Sicilia le cose però non vanno bene. In totale i penitenziari dell’isola avrebbero una capienza ufficiale di 5.500 posti. In realtà i detenuti sono quasi 8 mila.

Con l’arrivo dell’estate inizia a scarseggiare anche l’acqua. E’ il caso del San Giuliano di Trapani, rimasto a secco per un giorno intero. Gli oltre 500 detenuti hanno quindi iniziato a protestare, sbattendo le gavette contro le sbarre delle celle. Solo a questo punto si sono attivati i vigili del fuoco, facendo arrivare le autobotti d’acqua. “Il caldo dei giorni scorsi, con punte di 40 gradi, pregiudica la vivibilità delle celle: ecco perchè chiediamo al dipartimento dei rinforzi per superare l’estate almeno per il mese di agosto” commenta Mimmo Nicotra, vice presidente dell’Ossap, il sindacato della polizia penitenziaria.

E se in più della metà dei penitenziari siciliani i detenuti sopravvivono in difficilissime condizioni, esistono anche carceri nuovissime e poco utilizzati. È il caso della nuova casa circondariale di Gela, visitata dalla delegazione parlamentare dei Radicali lo scorso capodanno. Il carcere gelese può ospitare circa cento detenuti, ma i radicali ne trovarono meno di 40. Ma non solo. Nella loro interrogazione parlamentare, i deputati radicali fecero notare anche che dentro al nuovo carcere i detenuti potevano guardare la tv da un costoso e ultra moderno televisore a schermo piatto, ma erano costretti a farsi la doccia senza shampoo e bagnoschiuma.


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