Carlo che amava il mare - Live Sicilia

Carlo che amava il mare

Ventidue anni, una vita davanti e la grande passione per il mare. Ritratto del giovane morto in un incidente stradale.

 

il ricordo
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PALERMO – Carlo amava il mare e le sfide. Tra le onde del golfo di Palermo e le banchine del Roggero di Lauria e del Telimar sognava di indossare la divisa della nazionale italiana di canottaggio. Era volato fino a Kiev, in Ucraina, per raggiungere i campioni azzurri: era stato selezionato per un allenamento in preparazione di una regata internazionale. Finalmente la grande occasione. Carlo, non avrebbe mai rinunciato all’aspirazione di una vita, avrebbe vogato con tutte le proprie forze se necessario.

Ma Carlo Ruvolo, a soli 22 anni, il 7 settembre scorso, è stato strappato alla vita e all’affetto di parenti ed amici a causa di un drammatico incidente automobilistico in via Messina Marine, mentre tornava a casa dopo una festa di compleanno. Carlo, il “gigante buono” come lo ricordano gli amici, era un “compagnone di avventure” con cui ridere, scherzare, divertirsi e su cui poter contare quando era il momento. Amava la sua famiglia e il legame con mamma Paola, straziata dalla scomparsa del figlio, era fortissimo: “Carlo-mio, era così giovane e pieno di vita, l’amava davvero, cercava ogni giorno di condurla al meglio”, racconta la donna.

Aveva conseguito il diploma di Ragioneria ma continuava ad allenarsi con dedizione per raggiungere il canottaggio agonistico: “Gli brillavano davvero gli occhi quando ha ricevuto la convocazione della nazionale in Ucraina – continua a fatica la madre -. Non riusciva a contenere l’emozione, saltava di gioia con quel sorriso, bello e contagioso, che ha sempre donato a tutti”. Ma Carlo, come ricorda il padre, dedicava il proprio tempo anche ad aiutare gli altri: “Faceva volontariato insieme agli amici e ai parrocchiani di Santa Maria della Consolazione, tentava così di distogliere i ragazzini dalla strada, organizzando attività come tornei di calcetto”. E aggiunge: “Carlo era figlio unico, ma amava i bambini, quasi fossero tutti suoi fratelli”.

Da quel drammatico 7 settembre attorno alla famiglia di Carlo si sono stretti in tanti: amici, conoscenti, la confraternita di Maria SS. Addolorata al Molo e varie associazioni di volontariato e sport, come la palestra Suprema Boxe, in cui operava attivamente il giovane. Anche il mondo della canoa non ha dimenticato Carlo: a Natale una regata è stata organizzata sullo stretto di Messina. Ma i momenti in ricordo del giovanissimo atleta palermitano continuano. Anche oggi, al centro sportivo Fincantieri, a partire dalle 15.30, ci sarà un momento in memoria di Carlo organizzato dagli amici “di sempre”, che hanno voluto ricordare “un grande sportivo, un grande atleta, una persona speciale” con un torneo di calcetto per i bambini del quartiere.

 


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