Caro 'Scateno', ma sei sicuro di fare la cosa giusta?

Caro ‘Scateno’, ma sei sicuro di fare la cosa giusta?

Lettera all'uomo del momento. In una pessima campagna elettorale.
ELEZIONI REGIONALI
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Carissimo ‘Scateno’,

Scusi per l’uso del nome di battaglia, ma ci sembra il minimo sindacale, mentre ci rivolgiamo a lei che, a ben guardare, considera la campagna elettorale per le regionali una sorta di guerra santa, da combattere contro gli infedeli di ogni infedeltà, a colpi di video, insulti etc etc… Memorabile la raccolta di parole inaccettabili contro Giacinto Pipitone, cronista del ‘Giornale di Sicilia’, più altre ‘perle’.

La foto con la linguaccia l’abbiamo presa dal suo vasto repertorio social. La descrive alla perfezione, politicamente parlando, nell’attuale frangente. E può suscitare una certa e truce simpatia, perché chi fa la linguaccia, la pernacchia (il pernacchio, direbbe l’immenso Eduardo), con la sua trasgressione di un minuto, strappa sempre un sorriso, se non proprio una risata.

Ma lei crede che su questo si possa costruire il futuro della Sicilia? Il ‘vaffa’ piace: in un primo momento, è liberatorio. Come prendere un martello e spaccare uno specchio in bagno, al culmine della rabbia. Poi, restano gli stessi problemi di prima, con i cocci in più.

Ora, lei potrebbe dire: no, non è così, io sono pieno di idee, di cose da fare e da proporre… Benissimo, le risponderemmo. Soltanto che, finora, tutto è stato soverchiato da una marea di improperi, di assalti e volgarità. Si parla di lei, soprattutto per questo, mica per altro. E lei lo sa. Ed è, drammaticamente, una orrenda campagna elettorale per lo stesso motivo, essendo basata sui risentimenti, sulle offese e sulle accuse. C’è pochissimo di costruttivo e quasi nulla di decente. E tante persone si sentono smarrite, dopo avere rotto lo specchio.

I giochi dei partiti, in Sicilia, fin qui, si sono svolti in un clima surreale e non per la designazione dei candidati in sé: per il metodo. Renato Schifani arrivato dopo la crociata anti e per Musumeci. Caterina Chinnici che vince le primarie progressiste e poi scopre che i grillini non ci stanno più. Il grillino Nuccio Di Paola catapultato in zona d’operazioni con una pacca sulle spalle. Il terzopolista Gaetano Armao, attuale vicepresidente e assessore del governo Musumeci…

Lei invece, nonostante il suo curriculum nella politica con il pelo sullo stomaco, ha saputo presentarsi come uomo nuovo e ha agito per tempo. Da qui diverse simpatie. Ma si è chiesto se per caso, adesso, non ci siano elettori che stanno scuotendo il capo per poi aggiungere: peccato, mi sarebbe piaciuto votarlo, ma guarda tu ‘sto video… La linguaccia acchiappa. Però, alla fine, è la capacità di guardare gli altri negli occhi, senza infierire mai che fa la differenza e che rende una battaglia valorosa, non per i consensi, per il messaggio. Che la rende, cioè, degna di essere combattuta.

Caro Scateno, ora perdonaci se passiamo al ‘tu’. Ci sta, quando si tratta del dolore che chiama in causa ogni anima trafitta da qualcosa. Ciascuno di noi conosce a memoria le cicatrici che gli appartengono. Ma pensa come sarebbe bello trasformare la rabbia in speranza e andare in pace, ognuno con le sue idee e per la sua strada, con la voglia di capirsi e di incontrarsi. Pensa che fantastico programma elettorale, che rivoluzione. Pensaci, se vuoi, Cateno. (Roberto Puglisi)


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