PALERMO – La protesta si scatena in piazza quando tra i carri allegorici di carnevale ne sfila uno che raffigura una donna in perizona e reggiseno distesa in una posizione allusiva. A Blufi, piccolo paese delle Madonie, le reazioni della gente esprimono prima curiosità e poi indignazione per quella che viene considerata una “provocazione sessista”. Ad assistere alla sfilata (*) c’è anche l’avvocato Maria Vittoria Cerami, da anni impegnata nelle campagne per i diritti delle donne. E’ proprio lei a coinvolgere nella protesta altre persone e a chiamare i carabinieri. Più tardi dirà di essere stata insultata al telefono.
Secondo lei, quel carro esprime un messaggio di “umiliazione e di violenza” per il corpo femminile in un paese ancora sconvolto da un feroce “femminicidio”: l’uccisione tre mesi fa durante una rapina della farmacista Giuseppina Jacona. Dalla piazza di Blufi la protesta si è subito trasferita nella piazza elettronica di Facebook. Non solo alcune donne ma anche il sindaco del vicino centro di Castellana, Pino Di Martino, hanno inveito contro una raffigurazione allegorica “oscena e offensiva”. Il carro è stato realizzato a Bompietro che con altri tre paesi – Gangi, Geraci Siculo e appunto Blufi – ha promosso il “Carnevale delle Madonie”. Ma dopo la prima uscita non è stato più ripresentato alle sfilate.
(ANSA)
*L’avvocato Cerami, a parziale correzione del lancio dell’agenzia ANSA, precisa di non essere stata fisicamente presente alla sfilata di Blufi ma di aver “visto le foto su facebook”. Cerami precisa inoltre di non aver mai fatto riferimento alluccisione della farmacista avvenuta qualche mese fa a Blufi.