Caseificio confiscato a boss, |in mano a una coop di giovani - Live Sicilia

Caseificio confiscato a boss, |in mano a una coop di giovani

Consegnato il caseificio confiscato al boss Bernardo Bommarito di San Giuseppe Jato all'associazione Onlus So.svi.le (nella foto la cerimonia di consegna delle chiavi).

Nel palermitano, stamane la consegna
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E’ avvenuta stamane, in contrada Castellana tra Monreale e Roccamena la consegna del Caseificio Confiscato al boss Bernardo Bommarito di San Giuseppe Jato. “Un segno tangibile – ha dichiarato il sindaco di Monreale Filippo di Matteo, presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità – della presenza dello Stato. Non ci siamo lasciati intimorire e nonostante gli atti vandalici che hanno completamente distrutto tutti gli impianti, siamo andati avanti con un progetto che darà occupazione a 20 giovani dello stesso territorio, è questa la cosa più significativa per tutti noi, poiché dimostra il senso di legalità da parte di tutti”.

L’atto di concessione del caseificio confiscato era stato sottoscritto, la scorsa settimana dal primo cittadino e dalla presidente dell’Associazione Onlus So.svi.le, Marilù Monte nei locali comunali di Villa Savoia. Nel corso della cerimonia il sindaco Di Matteo ha consegnato le chiavi della struttura ai ragazzi che con grande volontà ed entusiasmo avevano ripulito il caseificio. Sono gli stessi, coinvolti nel progetto occupazionale, selezionati attraverso un bando pubblico emesso dall’Ufficio Speciale per i beni confiscati del Comune di Monreale a seguito di un protocollo d’intesa siglato con il Comune di Roccamena.

E’ significativo – ha aggiunto il sindaco di Roccamena Salvatore Graffato che all’avviso abbiano risposto più di 100 giovani dei nostri territori, poiché vuol dire che non c’é più paura di contrastare la mafia”. Secondo la neo presidente Marilù Monte, l’indirizzo produttivo della cooperativa sarà orientato verso la multifunzionalità aziendale in linea con i principi di sostenibilità ambientale e di valorizzazione della biodiversità agricola”.

“Credo molto in questo progetto, che offre una grande opportunità ai 20 giovani coinvolti, tutti residenti nel comprensorio tra Monreale e Roccamena. Sono certo che riusciranno in poco tempo a far ritornare funzionante il caseificio, ma questa volta, nella legalità”. Lo ha affermato Felice Coppolino, Presidente regionale Unicoop Sicilia, che chiarisce: “L’Unicoop è stata presente fin dalla fase embrionale del progetto, e continuerà ad esserlo, affinchè l’attività del caseificio possa essere rilanciata, e perché no, potenziata. A tal fine continueremo ad assistere la cooperativa anche dopo la fase di start up, e nelle procedure di accesso ai bandi finanziari con il Pon Sicurezza”.

Un altro bene sottratto definitivamente alla mafia diviene patrimonio produttivo dei siciliani. Un altro bene dal quale giovani siciliani potranno ricavare reddito e prospettive per il loro futuro, puntando alla qualità della produzione col sostegno della Regione e delle strutture del fondo rustico di contrada Castellana a Monreale”. Così l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao, intervenendo in rappresentanza del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alla consegna del bene.

Prosegue, dunque, l’impegno della Regione – ha continuato Armao – per sottrarre ai mafiosi l’ingente patrimonio di cui si sono illecitamente appropriati vessando i siciliani. Poiché è necessario che tutti siano in condizione di conoscere e seguire questo processo lungo, faticoso ma inesorabile, è nato il sito www.partimoniodeisiciliani.it visitando il quale chiunque può conoscere l’iter che questo procedimento segue e contribuire con idee e progetti per fare in modo che la Sicilia torni ad appropriarsi di quanto le è stato sottratto con l’illegalità e la violenza. Intanto, auguro buon lavoro ai ragazzi della cooperativa che gestiranno le attività agricole e zootecniche del fondo, il cui progetto può essere collegato al rilancio produttivo di Verbumcaudo”.


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