CATANIA – “Il nostro è un metodo di lavoro che va al di là delle scadenze elettorali. Per noi il bene pubblico è il punto di partenza”. La pensa così il candidato sindaco Maurizio Caserta, che ieri ha incontrato il presidente di Confcooperative Catania Gaetano Mancini e alcuni imprenditori del settore della cooperazione. Il rappresentante di Confcooperative ha chiesto al candidato sindaco e capolista della lista civica Per Catania Maurizio Caserta, cosa potrebbe fare un’amministrazione comunale per lo sviluppo della città, considerato che il patrimonio edilizio è poco utilizzato o in stato di abbandono, e che nuovi modelli di welfare non vengono presi in considerazione, nonostante la cooperazione possa offrire molto in tal senso. Caserta ha tracciato un quadro economico a dir poco nebuloso, ma non privo di soluzione.
“La situazione economica a Catania è drammatica -ha spiegato – oggi molti indicatori segnalano povertà diffusa, anche se per molte famiglie è deprimente condividere e manifestare il disagio all’esterno, ma il problema esiste; è come se una bomba fosse sotto il tavolo pronta ad esplodere da un momento all’altro. Il problema principale è la mancanza di risorse, le famiglie non spendono e le imprese non investono. Le banche vedono crescere i depositi, perché le famiglie rinviano i loro acquisti. Questo genera un meccanismo perverso in quanto tutto si ferma”.
Secondo Caserta, la ricetta per il rilancio passa dalle risorse già a disposizione dei catanesi: “Le imprese che crescono sono quelle legate al territorio: turismo, agricoltura e cultura. La domanda c’è, ma occorre una ristrutturazione dell’economia locale. Le risorse sono scarse perché scontiamo un vizio antico, che è quello di ricorrere a prestiti e ora non ci sono le condizioni per pagare il debito. Gestire il welfare evitando di comminare le sanzioni è il modo peggiore per una amministrazione. Noi abbiamo delle proposte. La gestione razionale delle cartelle esattoriali, ad esempio, può essere un modo per venire incontro ai catanesi, senza per questo proporre scorciatoie. Si possono aiutare i cittadini offrendo una consulenza per il pagamento dilazionato delle sanzioni, evitando di opprimere chi ha delle difficoltà a pagare, ma garantendo al contempo entrate comunali certe”. Gli imprenditori che hanno apprezzato il linguaggio nuovo, fuori dal solito clichè, utilizzato da Maurizio Caserta, hanno anche ribadito l’importanza dei tavoli di concertazione come strumento da utilizzare per la soluzione di tanti problemi.
L’aeroporto ha urgente bisogno di un collegamento ferroviario, la sua assenza è stato uno dei motivi del declassamento europeo. Si può fare tutto nel breve periodo, i binari lì vicino sono già presenti, manca la volontà. Non possiamo aspettare che arrivi la metro tra chissà quanti anni…
purtroppo sulla vicenda aeroporto nessuno dice la verità… cosi come è ubicato non ha futuro chiuso tra il mare e la ferrovia che non si può spostare a meno che di chiuderla quindi bisogna pensare allo spostamento in altro luogo dello stesso chiaramente in un tempo che possa permettere un buona localizzazione magare vicino Sigonella dove ci sono tante aree libere e pianeggianti…cosi in un futuro non lontano Catania potrebbere diventare un Hub per le linee che vanno da oriente ad occidente con una bella pista da almeno 4 Km…basta spendere soldi pubblici in una cosa senza futuro…grazie