PALERMO – E’ una meningite da pneumococco quella della donna di 35 anni ricoverata al Civico. Ad accertarlo gli esami effettuati nella giornata di ieri, quando Elisa Patanè, avvocato, è giunta in ospedale già in coma. Si tratta quindi di una forma diversa da quella che a giugno ha ucciso una ragazza di 24 anni di Belmonte Mezzagno, alla quale era stata diagnosticata una meningite di tipo C, una delle più severe, per le quali è necessaria la cura antibiotica per i contatti stretti.
L’Asp di Palermo, in attesa dei risultati aveva per precauzione contattato i familiari della paziente e l’Asp di Catania, la città in cui la donna lavora, ma “la meningite da pneumococco si presenta in forma sporadica e la profilassi antibiotica non è indicata – spiega Nicola Casuccio, direttore del reparto di Epidemiologia dell’Asp – perché nonostante sia una forma batterica e i sintomi siano molto simili a quella da meningococco, non si verificano focolai epidemici. Anch’essa è batterica e può colpire a tutte le età – aggiunge – ma può anche manifestarsi in seguito ad una infezione, come l’otite”.
Quella negli ultimi mesi è stata una corsa al vaccino, soprattutto nel caso di ragazzi sotto i trent’anni, ai quali ne sono stati somministrati più di ventimila soltanto ad agosto, tra Palermo e provincia. Diciannove i centri di vaccinazione Asp a disposizione, con sessantotto operatori sanitari al lavoro sia di mattina che di pomeriggio. Anche per la meningite da pneuomococco è disponibile il vaccino.
Un’attività portata avanti dall’Azienda Sanitaria Provinciale che dopo i due casi di meningite a Palermo ha invitato soprattutto i più giovani a non alimentare eventuali psicosi, ma di agire sul fronte della prevenzione. Dopo il caso di giugno, infatti, un’altra ragazza di 22 anni è stata ricoverata in gravi condizioni per una meningite di tipo B. Ieri un nuovo allarme con l’arrivo al Civico della donna di 35 anni per cui è stata accertata la diagnosi di pneumococco: resta ricoverata nel reparto di Rianimazione del Civico con prognosi riservata. Le sue condizioni, sin subito considerate gravissime, vengono attentamente monitorate.