L'indagine su Sammartino, annullata la sospensione in Cassazione

La Cassazione annulla con rinvio la sospensione di Sammartino

“Ribadisco la mia estraneità ai fatti”, interviene l'ex assessore regionale

CATANIA – La quinta sezione della Cassazione ha annullato, con rinvio, l’interdittiva a carico del deputato regionale ed ex assessore regionale, Luca Sammartino. Appello che ora stadio presentato dai legali di Sammartino contro la sua sospensione da incarichi pubblici disposti dal gip nell’ambito dell’inchiesta Pandora su indagini dei Carabinieri.

Sarà un altro collegio a dovere decidere sul provvedimento. Sammartino, esponente di spicco della Lega nell’isola che si è dimesso sia da vice governatore che da assessore regionale all’Agricoltura dopo la notifica della sospensione, è indagato per due presunti casi di corruzione.

Sammartino: “Ribadisco la mia innocenza”

Dal canto suo Sammartino torna a ribadire la propria estraneità alle accuse. “La quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio al Tribunale del Riesame, così come previsto dalla legge, l’ordinanza cautelare che aveva disposto la mia interdizione dai pubblici uffici”, afferma.

Un sincero ringraziamento all’avvocato Carmelo Peluso che da sempre segue con grande attenzione le mie vicende e al professore Vittorio Manes per l’ulteriore contributo di esperienza e professionalità fornito al mio collegio di difesa”, prosegue.

“Affronterò con serenità tutte le fasi successive all’odierna decisione – conclude – ribadendo la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati e rinnovo la mia fiducia nei confronti della magistratura”.

L’avviso di fine indagine

Il 16 giugno scorso la Procura di Catania ha fatto notificare un avviso di conclusione indagini per 29 persone nell’ambito di un’inchiesta che tratta anche presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo.

Sammartino, difeso dall’avvocato Carmelo Peluso, ha sempre contestato le accuse esprimendo “piena fiducia nella magistratura”. Il 1 ottobre scorso il gup ha rinviato a giudizio l’esponente della Lega e, con lui, altri dieci imputati.

Il processo

La prima udienza del processo si terrà il 14 marzo del 2025 davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania. Due i presunti casi di corruzione contestati dalla Procura. Il primo è di avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente.

In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e ora in Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta.

I due carabinieri

Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria.

Segreteria che era in uso anche della sua compagna, la deputata nazionale della Lega Valeria Sudano, all’epoca dei fatti senatrice, e che ha fatto nascere dei contenziosi per l’utilizzo delle intercettazioni in quei locali di cui si è occupata anche la giunta delle Immunità parlamentari di Palazzo Madama.


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