CATANIA – La passata stagione finì con un rocambolesco 2-2. A Milano, contro l’Inter, i giocatori del Catania erano passati addirittura in vantaggio per 0-2 prima di essere irrimediabilmente beffati in rimonta, con Milito che salvò, solo momentaneamente, la panchina di Ranieri. Fu una gran bella prova di forza per gli etnei che, però, alla fine masticarono amaro per via di un colpaccio che ormai era lì a portata di mano. Ed invece, niente. Nel corso della gestione Pulvirenti, il Catania ha espugnato l’Olimpico di Roma ed il campo della Juve: all’appello manca San Siro. E domenica pomeriggio si ripropone la possibilità di spezzare l’incantesimo.
Maran si affiderà al suo impianto di gioco confermando, se non in toto, certamente in almeno nove/undicesimi la formazione che prima della sosta ha schiantato il Parma al Massimino. Sul fronte opposto, quello neroazzurro, si è galvanizzati dai due successi consecutivi colti contro Fiorentina e Milan. Un entusiasmo che in queste ore ha fatto addirittura sbilanciare i tesserati della sponda neroazzurra nel pronunciare la parola “scudetto”. In vista di domenica, Stramaccioni ha perso Nagatomo per qualifica ed il suo posto sulla fascia sinistra è presumibile che venga coperto da Obi; recuperato, poi, Palacio che partirebbe, quasi certamente, sin dal primo minuto. Ma il Catania non ha da concentrasi sulle individualità altrui. Deve, semmai, recuperare l’approccio migliore fuori dalle mura amiche: lo sa bene mister Maran che in settimana ha insistito su questo aspetto. Lo ha fatto tanto da un punto di vista tattico quanto sotto il profilo mentale. Ecco perché c’è tanta fiducia in vista della trasferta di Milano.
C’è una settimana ancora da cominciare nel corso della quale il lavoro verrà affinato: e sebbene si continui a chiamare continuamente in causa il ciclo “terribile” di Gomez e compagni (all’orizzonte ci sono Inter, Juventus, Lazio e Udinese), tutti sanno che le partite si affrontano una per volta. Senza acrobazie mentali. Si riprende domani pomeriggio a Torre del Grifo con un allenamento rigorosamente a porte chiuse. E’ cominciata una lunga settimana. E c’è una gran voglia di lavorare: il Catania ci crede.