Catania – Dopo due anni di stop dettato dalla pandemia da Covid 19, ritorna l’imponente processione delle reliquie di sant’Agata nelle strade catanesi. Conclusa la messa dell’Aurora, monsignor Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale, ha rivolto un messaggio alla Città e a tutti i devoti. Ecco le sue parole (video di Gianfranco Romano).
Ore 21.00 ++ IL VIDEO ++
Ore 20.50 A quanto pare, uno dei cordoni del fercolo si è rotto alla salita dei Cappuccini.
Ore 20.20 “Occorrono politici liberi dal peggiore passato”
Ore 19.17 Il messaggio di monsignor Renna alla Città.
Ore 18.51 Il fercolo sta per approdare a piazza Stesicoro.
Ore 18.00 La processione è a piazza Carlo Alberto.
Ore 17.35 Il fercolo è in via Grotte Bianche.
Ore 17.00 Sant’Agata ha da poco superato l’ex piazza Vittorio Emanuele III.
Ore 16.20 Il fercolo sta attraversando la via Umberto e ha appena superato l’incrocio con via Ventimiglia.
Ore 15.30 Il fercolo sta muovendo per via Umberto da piazza Iolanda.
Ore 15.00 Chi vigila sulla sicurezza nella Festa?
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Ore 14.00 Incidente, coinvolta una tredicenne
Ore 13.46 La processione ha raggiunto corso dei Martiri
Ore 13.00 Il fercolo è a piazza Giovanni XXIII.
Ore 12.23 Il fercolo procede lungo la via VI aprile.
Ore 11.35 Il fercolo è in via VI aprile.
Ore 11.05 Il fercolo procede lungo la via Vittorio Emanuele II.
Ore 10.25 Momento di preghiera con monsignor Luigi Renna a piazza dei Martiri.
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Il messaggio di Scionti
Eccoci qui! Radunati in questa magnifica piazza abbiamo accolto con gioia immutata le Reliquie della nostra amatissima Patrona per iniziare con lei il cammino di questi giorni di festa. Mi piace condividere e approfondire questa mattina una bella riflessione della II media, sezione B, dell’Istituto comprensivo Federico De Roberto di Zafferana Etnea, scuola che ha vissuto una intensa visita del Velo di Sant’Agata nei giorni scorsi: preghiere, canti, riflessioni e tanta gioia!
Così scrivono i ragazzi: “sono tanti i motivi che affascinano le persone quando si parla di Agata, motivi vecchi e nuovi, che i fedeli mantengono sempre vivi”. Sant’Agata affascina tutti noi; non possiamo fermarci ad un sentimentalismo vago che ci porterebbe, poi, ad un terribile vuoto interiore nei giorni dopo la festa; siamo affascinati piuttosto dalla giovane Agata, donna libera, che fa la sua scelta cristiana e la porta a compimento con assoluta fedeltà, anche se le costa sofferenza e morte: una Battezzata credibile!
Il fascino di Agata, la bellezza di Agata-Buona sta tutta qui: ha vissuto in pienezza il Battesimo col quale è diventata cristiana a tempo pieno (non a tempo perso!). Per Agata il Battesimo non è stato un rito dettato dalle buone abitudini, dalla consuetudine, ma occasione di incontro e amicizia con Gesù nella Chiesa.
Continuano i nostri ragazzi: “Sant’Agata era in cerca della ragione della sua vita, grazie alla sua fede capisce qual è il suo compito nel mondo”. Agata, come tutti i giovani di ogni tempo, era alla ricerca della propria vocazione: cosa farò da grande per essere felice? Cosa posso fare per rendere bella e piacevole la mia vita ed anche la vita della mia Città? Col dono della fede Agata è certa di poter trovare risposta alla sua domanda. Nell’incontro con Gesù trova luce interiore per guardare con chiarezza alla propria coscienza e fare con libertà la sua scelt cristiana: “la massima libertà e nobiltà sta qui: nel dimostrare di essere servi di Cristo” ed ancora “io confesso Cristo con le labbra e con il cuore, non cesso giammai di invocarlo”.
Testimone autentica di una “libertà” che la rende felice, Agata ci insegna che la consacrazione battesimale è la strada unica che può renderci felici e capaci di diffondere felicità, a condizione che la
viviamo sul serio, nell’esercizio del gran dono di Dio che è la libertà. Agata ci invita ad essere battezzati che ripugnano ogni compromesso col malaffare e respingono ogni condizionamento di chi, al pari di Quinziano, ci mostra vie brevi per essere ricchi e fortunati, felicità appetibile ed a buon prezzo.
Così si esprimono ancora i nostri cari ragazzi della II B: “Agata era una donna con un animo puro e nonostante tutte le punizioni e le cattiverie ricevute è rimasta sempre fedele a Dio e ai suoi principi”.
Come Agata anche noi possiamo subire cattiverie e situazioni così dolorose da sembrarci addirittura una punizione; ma, come Agata, possiamo anche noi mantenere un animo puro e fedele se, nella comune amicizia con Gesù Cristo, continuiamo a cercare ogni giorno la ragione della nostra vita. Chiediamo a Sant’Agata che ci aiuti: cara Sant’Agata amatissima, cosa posso fare io oggi da cristiano per essere felice e realizzato? Cosa posso fare per seminare attorno a me benessere, bellezza e felicità?
Ci aiuti Sant’Agata a comprendere la nostra specifica vocazione cristiana/battesimale nella nostra terra che, impaziente, attende la nostra dedizione al bene comune. In questi giorni guarderemo Sant’Agata e le domanderemo, magari più volte: chiedi a Gesù e suggerisci al mio cuore: cosa posso fare per essere davvero felice? Cosa posso fare per rendere bella e piacevole la mia vita ed anche la vita di quanti mi stanno intorno nella nostra bella terra di Catania?
Siamo certi che Agata risponderà e parlerà, nel nome di Gesù, al cuore di ciascuno di noi! Grazie ai ragazzi della II B della De Roberto di Zafferana Etnea. Grazie a Gesù che ci ha dato Sant’Agata come compagna di viaggio nel nostro cammino battesimale.
Iniziamo il nostro cammino con la gioia e l’entusiasmo di sempre, accogliendo Sant’Agata in mezzo a noi per le vie della nostra amata Catania. Con tanta devozione, con tanta fede in Cristo nella Chiesa
gridiamo e sempre grideremo. Cittadini, viva Sant’Agata!