Sant'Agata e il pug: "Intervenire sul percorso della Festa"

Sant’Agata e il Piano urbanistico: “Intervenire sul percorso della Festa”

Ci sono anche i festeggiamenti agatini nel cosiddetto "Pug"

CATANIA – Intervenire sui percorsi della Festa di Sant’Agata per “garantire la sicurezza”. È questo uno degli obiettivi inseriti nero su bianco dalla giunta comunale all’interno dell’atto di indirizzo del Piano urbanistico generale (Pug). Ovvero, lo strumento urbanistico che prenderà il posto del Prg e votato la scorsa settimana dall’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Trantino.

Anche la Festa entra di diritto nella programmazione urbana della “Città della Santa” – così è infatti definita Catania in uno dei paragrafi del documento.

I motivi

“Tenere conto della Festa è essenziale per diversi motivi”, spiegano. Le ragioni girano intorno alla consapevolezza che l’evento catanese di febbraio sia uno dei più partecipati al mondo tra quelli a sfondo religioso.

Evento, va da sé, che investe contemporaneamente la gestione del’enorme flusso di pellegrini e turisti, la pubblica sicurezza, gli introiti economici e la sostenibilità ambientale.

“Migliorare la sicurezza dei percorsi e delle manifestazioni” dunque. Per farlo occorrerà prima “comprendere a fondo” gli itinerari delle processioni. “Ciò include – si legge – la mappatura di potenziali punti critici o aree problematiche e la valutazione delle esigenze della comunità locale, dei comitati dei festeggiamenti e dei visitatori”.

Le idee

Ecco alcune idee. “La creazione di percorsi pedonali più sicuri, l’installazione di segnaletica chiara e informativa, nonché – si legge ancora – l’adeguamento delle infrastrutture della mobilità attiva per rendere i percorsi accessibili a tutti, in particolare alle persone con diverse abilità”.   

Nulla è stato ancora definito, non fosse altro che il dibattito vero e proprio sul Pug deve entrare ancora nel vivo. Tuttavia, il punto sulla Festa apre alla possibilità di intervenire su alcuni aspetti che nel tempo si erano cristallizzati in nome della fedeltà a una tradizione che storicamente, però, ha sempre accolto dei cambiamenti. Anche in merito ai percorsi.


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