CATANIA. Quanto è complicato il lavoro di un cronista locale. Così come lo è altrettanto quello di chi si reca sul posto a raccontare la notizia attraverso le immagini: sono i cameraman di frontiera che toccano con la mano la difficile realtà quotidiana. Quella di un giornalismo non accondiscendente e che prova a raccontare senza piegare la schiena.
Questa mattina il collega di Sestarete, Massimo, si è ritrovato a filmare dalle parti di via Patanè le carcasse di auto abbandonate in quel sito da tempo immemore. Un fatto che non è piaciuto a chi di questo triste rito dell’auto lasciata in sosta a marcire ne è evidentemente protagonista ed ha finito col far cadere dalla moto il cameraman. Picchiandolo prima e insultandolo poi.
Una storiaccia che ha l’odore vile e volgare del degrado. Del più barbaro. Sulla quale no, non si può soprassedere e passarci sopra. Massimo è finito in ospedale con ferite al braccio e all’occhio.
Lo diciamo a gran voce: un fatto inaccettabile in quel mestiere difficile e del cronista che racconta la quotidianità. Un lavoro sporco per il quale non c’è gratitudine.