Catania disperatamente smarrito | Si materializzano nuovi fantasmi - Live Sicilia

Catania disperatamente smarrito | Si materializzano nuovi fantasmi

La formazione rossoazzurra, abbattuta senza pietà da un Benevento ridotto in inferiorità numerica, ha bisogno di rialzarsi per affrontare al meglio la parte finale del 2015. Il rendimento e le eventuali nuove penalizzazioni, però, non fanno ben sperare.

calcio - lega pro
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CATANIA – Smarrito, impaurito e quasi depresso. Nei primi anni 80’ tutti inseguivano disperatamente Susan, oggi la critica sportiva e gli appassionati cercano e non trovano, o meglio, ritrovano il Catania. Quasi un fantasma che torna, uno spauracchio che nessuno voleva rivivere, nonostante lo dobbiamo dire l’estrema chiarezza del direttore generale Bonanno sempre ancorato alla filastrocca e melodia legata alla semplice salvezza nonostante la forza dell’organico costruito. Forza dimostrata proprio in quelle, ad oggi illusorie ma indispensabili dato che hanno ammorbidito e lenito la penalizzazione, prime sei giornate con undici punti conquistati.

Poi quasi inaspettata la frenata, quasi inspiegabile per molti, oppure logica per chi vive ogni giorno spogliatoio etneo e società. Che sarebbe stata una stagione complicata era semplice prevederlo: tra vicende giudiziarie, preparazione atletica deficitaria ed organico costruito in una manciata di giorni e all’orizzonte cessione societaria. Però questa squadra si è sciolta come neve al sole nel giro di poche settimane e gli interrogativi nascono e crescono come frutti di stagione. “Carneade! Chi era costui?”, si interrogava Don Abbondio nei “Promessi Sposi”, quesito che oggi facciamo anche nostro, modificandolo magari, esclamando “Cos’è questo Catania e perché queste difficoltà?”

Difficoltà dettate da cosa? Solo aspetti tecnico-mentali? O bisogna andare oltre? Non è facile rispondere. Di sicuro Rieti e la vittoria contro la Lupa Castelli Romani è stata mentoniera, perché i numeri parlano chiaro e Pancaro può dire ciò che vuole, ma due vittorie nelle ultime otto è purtroppo media con cui ci si salva a stento, soprattutto se metti dentro il deficit penalizzazione.

Poi c’è anche il “Tempo delle Mele”, frutti di stagione, bianche o rosse che siano, succose o meno ma parliamo di futuro e cessione Catania. Tempo del raccolto? E, se volete, fatevi pure ingannare dal titolo: il richiamo al famoso film degli anni ottanta calza a pennello. La crescita “sentimentale” che la squadra etnea sta attraversando ricorda un po’ quella della protagonista della pellicola, un’adolescente invaghita a causa dei primi venti d’amore dell’adolescenza: e ammettiamo pure che questa squadra, dopo la tempesta d’estate, sembri un po’ spaesata. Ma, dicevamo, è il tempo delle mele, no? Ma che tipo di mela?
Perché urge guardare dentro le ceste dei contadini e riconoscerne i frutti: sono mele rosse, gustose e profumate? O gialle, meno saporite? Sono quelle del parco dell’Etna, piccoline? Oppure sono state raccolte da terra, mangiate dagli uccelli e infastidite dagli insetti? Perché “i tempi sono maturi”, e non solo per ciò che riguarda il campo. E’ vero che la società è in vendita, ma c’è qualcuno alla porta? Sì? Allora si vende… no? In settimana sono attese novità importanti, ma il silenzio spesso vale più di mille parole, e spaventa tutti, pperchè che tipo di progetto c’è all’orizzonte? Le vincende Windjet potranno influire sul futuro del Catania?

“Il tempo delle mele”. Da una parte Nino Pulvirenti, dall’altra Ruben Villar che, come nella famosissima scena del film, mette le cuffie alle orecchie… ecco, i sogni molte volte sono realtà, o no? Perché se tutto deve andare come deve andare bisogna sbrigarsi tra campo ed extra campo


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