CATANIA – Nuovi fondi per la rinaturalizzazione urbana e proposte già sul tavolo. Dopo la pubblicazione da parte della Regione Siciliana del bando per la “Rinaturalizzazione di suoli degradati” (DDG 1368/25) e l’assegnazione di 25 milioni di euro destinati alla rigenerazione urbana, le associazioni Volerelauna, Lipu e il Comitato per il Parco Territoriale Monte Po–Vallone Acquicella rilanciano due interventi ritenuti “esemplificativi” e immediatamente cantierabili.
Dal parcheggio R1 AMTS a corridoio verde
Il primo progetto riguarda l’ex parcheggio AMT, oggi parcheggio R1 AMTS, nel cuore del centro storico. L’area, attualmente dedicata alla sosta privata, riveste già un ruolo strategico per la mobilità cittadina. Le associazioni propongono però una trasformazione più ampia: non più solo un terminal per le auto, ma il punto di partenza di una grande infrastruttura pedonale e ciclabile capace di unire via del Plebiscito a piazza Montessori, attraversando il fronte lavico del 1669 dove si trova la storica Cava Daniele, rifugio antiaereo della Seconda guerra mondiale e sito tutelato dalla Soprintendenza.
L’intervento rientra pienamente nelle indicazioni delle Linee Guida del PUG, che puntano sulla creazione di una vera Infrastruttura Verde urbana. La proposta prevede la decementificazione dell’attuale superficie asfaltata e la realizzazione di un percorso verde continuo capace di collegare i giardini dell’Ospedale Vittorio Emanuele — destinati a ospitare il futuro Museo dell’Etna — le aree del Monastero dei Benedettini, piazza Dante, via Antico Corso, piazza Vaccarini e infine il complesso paesaggistico delle lave del 1669 fino a piazza Montessori.
Un progetto di riqualificazione del parcheggio R1 è già stato elaborato dal Comune: si tratterebbe di una struttura in parte interrata e in parte fuori terra, più compatta, che consentirebbe di liberare buona parte dello spazio oggi occupato dalle auto per restituirlo al verde. Verrebbero demoliti gli edifici esistenti, eccetto quelli destinati a uffici, mantenendo l’accesso da via del Plebiscito. Nessuna apertura potrà invece essere realizzata su piazza Montessori per via del vincolo di tutela delle colate laviche.
Via Palermo: dal degrado a parco urbano
Il secondo intervento riguarda l’ampia area comunale lungo via Palermo, adiacente al Servizio Manutenzioni. Tra via Ungaretti e via Carmelo Rosano sorge infatti un grande spazio oggi quasi interamente impermeabilizzato da parcheggi asfaltati, mentre nella parte più elevata si trova l’ex Comando dei Vigili Urbani, ormai abbandonato e vandalizzato.
Oltre al degrado, le superfici impermeabili contribuiscono ad aumentare il deflusso delle acque piovane verso il Vallone Acquicella, già classificato a valle come area a rischio idraulico elevato. Le associazioni propongono di eliminare gran parte dell’asfalto, realizzare un nuovo parco urbano e collegarlo con il parco in costruzione sulla collina di Monte Po. Un tassello fondamentale del futuro Parco Territoriale Monte Po–Vallone Acquicella: un grande corridoio ecologico che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe collegare Monte Po al mare seguendo il corso dell’Acquicella, sul modello del parco fluviale dell’Oreto a Palermo.
Una visione per la città
Le associazioni sottolineano come entrambi gli interventi possano essere finanziati con i fondi già disponibili e come rappresentino un’occasione unica per riportare natura, permeabilità e continuità ecologica in aree da decenni dominate dall’asfalto. Una sfida che, secondo loro, può davvero contribuire a rendere “un’altra città possibile”.

