CATANIA. “L’italia ripudia la guerra”. È questo il messaggio che l’ANPI (associazione Nazionale Partigiani d’Italia) lancia il 25 aprile per la festa della “liberazione”. Una festa che in questo momento storico assume diverse sfumature legate al conflitto in Ucraina.
Nel capoluogo etneo il corteo organizzato dall’ANPI è stato dedicato alla pace e ai valori di libertà e democrazia. “Siamo dalla parte degli aggrediti contro gli aggressori, come abbiamo detto poche ore dopo l’invasione” sono le parole, riferite al conflitto in Ucraina, del Presidente nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo in occasione del 25 aprile che aggiunge: “Siamo oggi in una nuova fase dell’invasione che ha assunto un carattere ancora più tragico con violenze, vittime civili, distruzioni crescenti e con l’aumento della tensione internazionale a livelli mai avvenuti dal dopoguerra. Tutto ciò rende ancora più urgente la ricerca di un tavolo di trattative”.
Una manifestazione che non poche polemiche ha suscitato specie dopo le parole del suo presidente Pagliarulo dopo i fatti di Bucha “con quasi ogni certezza sono stati i russi a compiere il massacro di Bucha – ha dichiarato Pagliarulo qualche giorno fa – ma ciò non toglie che ci dev’essere un processo prima di una condanna. Serve una commissione d’inchiesta neutrale per appurare i fatti e le specifiche responsabilità». Frase che è stata contestata da molti in uno scenario, quello internazionale, dove i valori di “libertà” iscritti nella Carta Costituzionale italiana assumono ancora maggiore importanza. Un 25 aprile con un corteo che ha percorso via Etnea e la consapevolezza di un “no” all’invio di armi in Ucraina. A pochi chilometri di distanza, ad Acicastello, invece l’ANPI è insieme ai militari di Sigonella unico Comune in Italia, l’uno accanto all’altro, gli inni cantati nella piazza castellese, oltre all’inno di Mameli, sono stati quello americano e l’inno del Piave “Il Piave mormorava calmo e placido, al passaggio dei primi fanti, il ventiquattro maggio. L’esercito marciava….”.
Le note di “Bella ciao” invadono il centro etneo e passano, invece, la mano sotto il castello. Giovanni Burtone è il sindaco di Militello Val di Catania e figlio del “Capitano Morello”, nome di battaglia, Giuseppe Burtone “ricordiamo, oggi 25 aprile, il giorno della liberazione dall’oppressione nazifascista, il momento della rinascita del nostro paese. Mio padre diceva spesso, partecipando a questa manifestazione alcuni anni fa, abbiamo lottato per cacciare lo straniero, i nazisti, per opporci alla dittatura facendo nascere una Italia libera”. Presenti alla deposizione delle corone di alloro in Municipio il delegato del sindaco facente funzione l’assessore Andrea Barresi, il Presidente provinciale dell’ANPI Pina Palella e lo stesso Burtone insieme a diversi consiglieri comunali e rappresentanti del mondo politico e sociale.