Catania in affanno, rimonta e ringrazia - Live Sicilia

Catania in affanno, rimonta e ringrazia

Se la partita fosse cominciata al 90’, staremmo decantando un Catania travolgente di chissà di quante segnature ai danni della malcapitata Udinese.
Ma siccome gli incontri cominciano al 1’ del 1° tempo, qui si narra di un punto guadagnato, di un Catania affannato che rimonta e ringrazia i friulani per cinque-occasioni-cinque  sprecate contro una-una e mezza massimo dei rossazzurri. Così quando al 79’ Biagianti Marco di professione “una vita da mediano” rasoiava in porta un invito di Kawasaki Morimoto che s’era risucchiato addosso l’intera difesa bianconera, l’urlo liberatorio del Cibali-Massimino anticipava le imminenti festività di Sant’Agata, quando sicuramente migliaia di “devoti” in saio bianco ringrazieranno per la “grazia” ricevuta: un occhio al sacro ed uno al profano come sempre avviene nel bagno di folla eccessivo ed esagerato delle tre giornate agatine.biagianti
La compassata Udinese avrebbe potuto tornarsene lassù col bottino pieno e quaggiù nessuno avrebbe potuto recriminare alcunché: una gara insulsa, una partita a scacchi che stavolta Mihailovic Sinisa da Vukovar ha sbagliato. E capita, ovviamente: mica puoi azzeccare sempre tattiche e strategie. Sì,  confuso, stavolta, dal tourbillon di novità, arrivi e partenze e trattative, eccessi di confidenza e di euforia: “Vunciamu sicuru” aveva preannunziato nel suo italian-balcanico. Ed infatti…..
Errori strategici hanno posto in campo una formazione lontana parente di quella tritura-Parma. Dice: l’Udinese è altra cosa. Appunto non potevi affrontarla con sufficienza. Addirittura mettendo subito in campo il bell’attaccante Maxi Lopez Maximiliano Gaston, argentino biondo, applaudito per una spallata ad un avversario, per cinquanta minuti ad inseguire palloni che appena sfiorava o difensori che lo schernivano. Come sappia giocare non si sa ancora: rimandato. Non classificabile in pagella.
Altro errore marchiano è insistere nell’insulso Ricchiuti soprannominato Racchiuti, mezza punta dalla finta di spalla a cui nessuno abbocca,  che dicono abbia buoni trascorsi in serie B. Meglio che ci torni. Nanni Moretti si chiedeva: “mi si nota meglio quando ci sono o quando non ci sono ?”. Ebbene, i quindicimila si sono accorti che un Mascara in buone condizioni – oggi assente per infortunio dicono i tecnici- è determinante per questo Catania, per i suoi cambi di passo, le invenzioni, la sua anomalia. Del resto “un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia…” come cantava De Gregori a sua volta citato da Nanni Moretti a loro volta citati assieme per nobilitare questo sbollito pomeriggio calcistico.
L’Udinese ha questo Di Natale che ha già timbrato tredici segnature ma avrebbe potuto collezionarne il doppio, coi cronisti udinesi che si rodevano le unghie, si sbattevano la testa l’un l’altro, si prendevano a colpi di borsa ogni qualvolta il numero dieci svolazzava dalle parti di Andujar Mariano con tocco elegante e passo altero, al punto da snobbare la volgarità di una segnatura. Diversamente, da rifinitore, collocato in una posizione dominante del campo, smistava che era un piacere. E da una palla persa a centrocampo, Di Natale senza manco guardare tagliava dall’altra parte all’indiavolato ed imprendibile messicano Sanchez Alexis, migliore in campo assieme al pari grado Lllama Christian con tante LLL. Il messicano riceveva un pallone impresentabile, lo addomesticava, si beveva un difensore e depositava sulla testa di Floro Flores Antonio che a sua volta lo depositava nel sacco a catanesi imbambolati ed increduli. Minuto 32 pt.
Solo quando Sinisa cambiava e rimandava il biondo Lopez dalla bionda moglie e il Racchiuti a spasso in via Etnea, coi soliti Morimoto ed Izco il Catania tornava normale, Martinez ingelosito dal biondino riprendeva a zigzagare, il Lllama s’insinuava andino, ed il pareggio infine coronava il crescendo. Anzi, finale all’attacco e quasi quasi ci scappava il sorpasso, mentre i furibondi giornalisti nordestini scendevano negli spogliatoi per dirgliene quattro a questi mangiatori di reti, ultimo l’oramai quasi ex giocatore Corradi Bernardo.
Fischiatissimo l’arbitro Romeo, immancabilmente da Verona, per errori a raffica nell’uno ed altro senso. Ah Romeo, Romeo…perché sei tu Romeo ? Speriamo che la prossima volta ci mandino Giulietta.


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