CATANIA – Un post lungo. Ne è consapevole il primo cittadino che, infatti, lo ammette. “Ma l’argomento è delicato – scrive – e merita di essere approfondito”. Sceglie Facebook, il primo cittadino, per illustrare alla cittadinanza la situazione, dopo i giorni caotici che hanno visto Catania letteralmente invasa dalla spazzatura. Una soluzione temporanea è stata trovata dalla Regione, con un provvedimento dell’Assessorato all’Energia e del Dipartimento Acque e Rifiuti. Ma la situazione resta delicata: tra sessanta giorni, infatti, potrebbe nuovamente precipitare.
Raccolta rifiuti ripresa
Per il momento si sta tornando lentamente alla normalità, come sottolinea lo stesso Pgliese. “In queste ore si sta, faticosamente, ritornando a una quasi normalità, raccogliendo i rifiuti non raccolti e accumulati in prossimità dei cassonetti. Nell’arco dei primi cinque giorni della prossima settimana i rifiuti ancora in strada verranno tutti raccolti e l’emergenza rientrerà, almeno per sessanta giorni, grazie all’impegno dell’Assessore Baglieri nel trovare una soluzione per tamponare il disservizio” – scrive. Prima di scusarsi.
Le scuse del sindaco
“Come Sindaco della Città – prosegue – sento di dover chiedere scusa ai cittadini per questi disagi e le immagini che stiamo vedendo nei quartieri, anche se la causa non è certo addebitabile a nostre responsabilità, visto che sono ben 150 i Comuni che hanno subito la chiusura di una discarica, quella della Sicula Trasporti, ormai satura”.
Le accuse
Punta il dito contro il sistema delle discariche, Pogliese, e torna ad accusare il suo predecessore “con il precedente appalto, che ha previsto il “porta a porta” in una parte minima della Città, lasciando a circa 270 mila catanesi le file di cassonetti che si riempiono dei rifiuti anche dell’hinterland”. Addita come correi i cosiddetti pendolari dei rifiuti” “che vengono a gettare l’immondizia da noi, anche in questi giorni terribili, senza rispetto e fregandosene dei cumuli infiniti sulle strade. Ognuno pensa a sé stesso, senza preoccuparsi delle conseguenze. E non abbiamo potuto cambiare sistema e non potremo farlo fino alla scadenza contrattuale. Dobbiamo subire e pagare gli errori altrui” – tuona.
Il nuovo appalto
Le speranze della città, restano legate al nuovo appalto, aggiudicato solo in parte. Resta infatti da assegnare il Lotto Centro, ma il capo dell’amministrazione assicura che a novembre si partirà. “Nel nuovo appalto, voluto da noi con l’instancabile lavoro dell’assessore Fabio Cantarella, già aggiudicato e che sarà finalmente operativo da novembre, abbiamo cambiato le modalità di raccolta ed estenderemo il sistema del porta a porta anche alle aree della cinta esterna, così da evitare conferimenti non previsti – dice. La differenziata arriverà a San Giorgio, a Monte Po’, al Pigno, in quelle periferie clamorosamente escluse dal precedente bando e abbandonate a sé stesse. Lavoreremo sulla differenziata e sulla sensibilizzazione dei cittadini rispetto ad un corretto rapporto coi rifiuti; ma questo non basterà, perché in questi giorni abbiamo comunque capito che se il sistema va in tilt a livello generale poi pagano i Comuni, anche quelli virtuosi, e di conseguenza i cittadini. Occorre scegliere e farlo in fretta”.
I termovalorizzatori
Torna sulla necessità di realizzare impianti di trasformaione dei rifiuti Pogliese. Una posizione ribadita già altre volte dal primo cittadino. “Bisogna affiancare al necessario incremento dei dati sulla differenziata una seria riflessione sulla necessità di dotare la Sicilia di Termovalorizzatori di nuova generazione, come accade in molti Paesi moderni ed evoluti – scrive. Si abbattono i costi, si produce energia, si supera il sistema delle discariche e si può lavorare senza emergenze anche sul raggiungimento di percentuali alte e altissime di differenziamento dei rifiuti. Non basta creare nuove Isole Ecologiche, come abbiamo fatto, non bastano le sanzioni agli incivili, che sono cresciute, non basta la videosorveglianza, sistema sul quale abbiamo investito e investiremo, anche grazie ai fondi dei progetti di Democrazia partecipata. Serve coraggio e scelte definitive, da parte della Regione e degli enti preposti: non si possono esporre le nostre Città alla vergogna e al rischio sanitario che abbiamo visto e stiamo vedendo in questi giorni, perché è un segno di inciviltà e arretratezza che la Sicilia ha l’obbligo di superare. I rifiuti vanno smaltiti, la salute va tutelata, l’ambiente va salvaguardato, nei tempi e nei modi giusti. Basta con le emergenze, anche quelle causate da scelte sbagliate del passato che oggi piangiamo noi, i Catanesi e le Catanesi.