Catania, la Polizia e l’Asp dicono no alla violenza di genere

Catania, la Polizia e l’Asp dicono no alla violenza di genere

L'evento in un noto hotel catanese

CATANIA – Da gennaio a oggi, nella sola provincia di Catania, sono stati ben 350 gli “ammonimenti” del questore. Sono quei provvedimenti che, teoricamente, dovrebbero indurre i molestatori, gli stalker, a non riavvicinare le proprie vittime. Il dato è stato reso noto dal questore di Catania Giuseppe Bellassai.

Il convegno

Il dirigente della Questura ne ha parlato al convegno “Violenza di genere. Dinamiche psicologiche sociali e buone prassi”. L’evento è stato organizzato dall’Asp di Catania, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La cornice era la sala convegni dell’Hotel Nettuno.

I partecipanti attori istituzionali e del privato che operano nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere.

Il Questore

“Nell’anno in corso, in provincia di Catania – ha sottolineato Bellassai – sono stati sino ad ora circa 350 gli ammonimenti per violenza di genere. È un dato che se da una parte descrive la gravità del fenomeno e l’impegno quotidiano della Polizia di Stato. Dall’altro ci dice quanto sia ancora lunga la strada da fare per realizzare quel salto culturale che tutti auspichiamo.

Il direttore

Sul tema si è soffermato anche il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda. “L’impegno dell’Asp di Catania – ha detto – è il consolidamento della rete territoriale antiviolenza, per garantire assistenza e supporto alle donne vittime di violenza. Per prevenire e contrastare questo fenomeno è però indispensabile, prima di tutto, combatterne le radici culturali”. “Un impegno che ci vede in prima linea insieme a tutte le altre Istituzioni territoriali”.

Il procuratore aggiunto

L’importanza della prevenzione è stata sottolineata anche da Marisa Scavo, procuratore aggiunto presso la Procura di Catania. E coordinatore del Gruppo contrasto alla violenza. “Si deve intervenire moltissimo – ha detto – sulla prevenzione e sul cambiamento culturale. Se non si promuove, tra le nuove generazioni, una idea di relazione affettiva basata sul rispetto continueremo purtroppo ad avere ulteriori fenomeni di violenza di genere. Che potrebbero culminare in fatti più gravi”.

Il dirigente

Delle nuove forme di violenza on line ha parlato Marcello La Bella. Primo dirigente della Polizia di Stato, è dirigente del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Polizia Postale-Sicilia Orientale. “La violenza online è sempre più subdola, ma non meno aggressiva. Ha risvolti particolarmente gravi soprattutto quando parliamo di atti persecutori, quindi di cyber-stalking. Oppure, ancora peggio, di revenge porn”, ha spiegato La Bella.

Il percorso

Durante i lavori è stato illustrato il “Percorso di tutela delle vittime di violenza” attivo in tutti i pronto soccorso dell’Asp di Catania. Tale procedura è volta a tutelare le persone vulnerabili vittime di violenza. In particolare riferimento per le violenze sessuali, i maltrattamenti o gli atti persecutori. Attraverso l’istituzione di gruppi multidisciplinari, attivi 24 ore su 24, finalizzati a garantire la presa in carico della vittima e a fornire assistenza sanitaria, sociale, psicologica e giudiziaria.

La presentazione

Il percorso è stato presentato da Daniela Castronovo, da Daniela Bordonaro, Loredana Sucato, Sonia Mazzeppi e Rosanna Magro.

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