CATANIA – Le molestie subite in metropolitana dalla giornalista e fotografa Donatella Turillo hanno suscitato una forte ondata di indignazione dentro e fuori la rete. Tanta la solidarietà, ancor più forte è però la rabbia. Una rabbia che contagia tutti. E che davanti a certi crimini lascia quasi indifesi.
Tra i tanti commenti sono quelli che invocano maggiore sicurezza a prendere il sopravvento: “Bisognerà camminare armate perché i pericoli sono davvero tanti”, “Dobbiamo tutelarci”, “Sarebbe ora che ci fosse maggiore controllo”. Il tono è pressoché questo, anche se non mancano uscite che invocano soluzioni decisamente più drastiche alle molestie sessuali. E non sono poche.
Ma c’è anche chi trova la forza per esprimere il proprio sconcerto e raccontare pubblicamente di aver subito esperienze simili: “Mi è successo sull’autobus, ricordo ancora il sensazione di violenza e di sporco”, si legge in rete.
La rabbia, come detto, contagia tutti. “Certe volte mi vergogno di essere uomo, pur sapendo di non appartenere a questo genere di selvaggi” è un altro dei commenti. Insomma, sono in tanti a esprimere solidarietà. Centinaia di messaggi e un numero importante di condivisioni. Si possono leggere le firme di tanti colleghi giornalisti, docenti universitari e avvocati. Ma la rete dà voce anche a chi non conosce Turillo: “Che schifo”, “Solidarietà incondizionata”, “Mi dispiace tanto”.
Ludovico Balsamo, deputo regionale autonomista di Grande Sicilia: “Il problema sicurezza nei luoghi pubblici è ormai di carattere nazionale. Dalle nostre parti, fortunatamente, è ancora lieve. Ma non bisogna abbassare la guardia”.
Il fatto, come già raccontato dal nostro giornale, è avvenuto nel primissimo pomeriggio di ieri.