Catania, mezzi Nato nel porto: ecco perché FOTO - Live Sicilia

Catania, mezzi Nato nel porto: ecco perché FOTO

Le navi militari incroceranno al largo della costa ionica fino al 4 marzo
DYNAMIC MANTA 2022
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CATANIA – Sette fregate della Nato hanno preso il mare stamattina dal porto di Catania per partecipare all’esercitazione Dyma, Dynamic Manta 2022, sparpagliandosi su tutto l’orizzonte al largo della Sicilia orientale. L’esercitazione, che si svolge a cadenza annuale ed è condotta dal Comando marittimo alleato della Nato, si svolgerà nel mar Ionio fino al 4 di marzo, e riguarda l’addestramento alla difesa AntiSom, ovvero la lotta contro i sommergibili.

I mezzi navali

Al porto di Catania erano ormaggiate da giovedì le fregate lanciamissili italiane Margottini e Carabiniere. Entrambe le navi hanno compiti di guerra antisommergibile, e insieme al sottomarino Todaro sono parte della flotta Nato che si schiererà al largo della costa etnea.

Accanto ai battelli italiani anche la fregata lanciamissili turca Goksu e una nave spagnola, una turca e una greca, oltre a mezzi statunitensi e francesi. Le unità di superficie si uniranno nell’esercitazione al Todaro e a sottomarini delle marine di Francia, Grecia e Stati Uniti. Il comando dell’operazione sarà del Contrammiraglio Mauro Panebianco, comandante del Secondo gruppo navale permanente della Nato.

Il supporto aereo e le basi logistiche

Oltre ai mezzi navali, a Dyma parteciperanno otto aerei da pattugliamento marittimo e otto elicotteri, tra i quali quelli del Terzo gruppo elicotteri di base a Catania. In più, l’Italia garantisce il supporto logistico all’esercitazione con la base navale di Augusta e quella dell’Aeronautica militare di Sigonella.

Lo scenario internazionale

Nonostante la coincidenza temporale con il crescere della tensione tra Ucraina e Russia, che ha visto nelle settimane scorse il passaggio nel mediterraneo centrale di sei navi della Marina russa ed esercitazioni tra gruppi di battaglia statunitensi, francesi e italiani, l’esercitazione Dyma non è legata in nessun modo alla situazione in Europa dell’est. La base di Sigonella, da cui decollano ogni giorno i droni di sorveglianza statunitensi e Nato, non ha variato il proprio livello di allerta.


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