Catania, nomi e rumors in un centrodestra che andrà unito

Catania, nomi e rumors in un centrodestra che andrà unito

La tre giorni etnea di Schifani ed il ruolo dei partiti della coalizione: il tempo scorre in attesa di conoscere candidati in campo e programmi.
VERSO LE AMMINISTRATIVE
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CATANIA. Da qui a maggio, la formula chimica per mettere tutti unanimamente d’accordo non spunterà. E ognuno dovrà inevitabilmente rinunciare a qualcosa: probabilmente più in termini di orgoglio che politici. Piccole rinunce, figuriamoci. Ma necessarie a far riallineare tutto.
Perchè pensare a un centrodestra che si presenti diviso alle amministrative di Catania per colpa di un nome o di una rosa di nomi, è puro esercizio di forzatura che mette a rischio ogni sforzo di immaginazione.

La tre giorni di Schifani

Nel suo lungo week end trascorso alle falde dell’Etna, il Governatore Renato Schifani non ha perso occasione per ribadire quanto sia priorità l’unità della sua coalizione. Ecco perchè fuori dagli incontri ufficiali e pubblici, i rendez vous a quattr’occhi avuti con esponenti di peso della politica catanese (vedi il veloce scambio di vedute con leader dell’Mpa, Raffaele Lombardo, che ha garantito come tutti gli altri interlocutori il suo appoggio incondizionato alla coalizione di centrodestra) hanno reso bene il senso della sua full immersion in un fine settimana in cui, seppur molto lentamente, qualcosa ha cominciato a muoversi (e sembra pure strano non utilizzare la parola “fretta” se paragonata ad una scadenza elettorale ormai alle porte).

Nomi e considerazioni

Nel recinto del centrodestra, ben più di qualche nome è già venuto fuori. Così come abbiamo già avuto modo di raccontare.
C’è l’ex assessore Sergio Parisi che ha lasciato intendere a più riprese di essere disponibile a far parte della partita qualora gli venisse chiesto.
C’è l’ex assessore regionale Ruggero Razza il cui nome è tornato molte volte tra le discussioni d’area.
In auge c’è anche il nome di un altro ex amministratore, Pippo Arcidiacono.

Accade tutto in un contesto in cui l’attuale coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Salvo Pogliese, conduce un gioco di squadra che possa tornare utile al destino ed al lavoro della coalizione.
Ecco spiegato perchè nelle scorse ore il parlamentare Francesco Ciancitto ha tenuto a sottolineare che “Le divisioni non ci appartengono. Le correnti interne sono uno sport conosciuto, quanto inutile. FdI è e sarà compatta, si riconosce nel suo leader e lavora sui territori con i propri coordinatori regionali, Cannella e Pogliese, con tutti i coordinatori provinciali, coinvolgendo deputazione, amministratori e militanti. È questa la nostra forza. Qualsiasi scelta, dunque, sarà frutto di un sano quanto chiaro dialogo interno”.

Sul versante Lega, non si rimane certo alla finestra a guardare. “E’ legittimo che ciascun partito della coalizione metta sul tavolo del confronto propri nomi. Naturalmente queste figure devono possedere dei requisiti, in primis devono essere in grado di aggregare o far identificare chi rappresenta i vari territori e le variegate esperienze sociali che animano la nostra vivace città. Anche Prima l’Italia ha un nome validissimo che incarna questi requisiti, si tratta dell’onorevole Valeria Sudano. Naturalmente siamo disponibili al confronto e al dialogo nell’interesse della città e del valore aggiunto che l’unità della coalizione di centrodestra può offrire oggi ai cittadini”. Le dichiarazione rese all’Adn Kronos dal segretario provinciale Fabio Cantarella non sono dovute. Ma servono a inquadrare il momento e comprendere quale sia il raggio d’azione.

Il campo extra politico

Tuttavia, non si può far finta di non sapere che gli interventi di Sua Eccellenza, Monsignor Luigi Renna, nel corso delle festività agatine hanno certamente scosso l’ambiente socio-politico della città e del territorio. Ed ecco perchè in questi ultimissimi giorni due nomi su tutti sono stati sussurrati sottovoce, invadendo un ambito sganciato dalle logiche di partito o di etichette. Si è molto parlato della giurista Ida Nicotra e dell’ex prefetto Claudio Sammartino. Personalità di spicco che preferiamo affidare ai rumors del momento, in attesa – chissà – di riscontri più netti.  

Il voto

Di certo, e questo riguarda tutte le forze politiche in campo, il tempo è ormai davvero poco. Risicato. Soprattutto se si pensa alla possibilità che il voto possa essere anticipato ancora di un paio di settimane rispetto alle date del 28 e 29 maggio.
Alle coalizioni in campo vengono chiesti programmi credibili che mettano in agenda le necessità più urgenti. E che, invece, allontani le tentazioni della retorica sgangherata, delle clientele e della lottizzazione sfrenata
Una città alla quale andrebbe restituita anzitutto la speranza.
Fate presto, se potete.


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