Catania, parla Ferraù: "Closing? Anche dopo il 25 febbraio" - Live Sicilia

Catania, parla Ferraù: “Closing? Anche dopo il 25 febbraio”

“Il Catania ha avuto una perdita di circa 2,2 milioni di mancato guadagno. Gli introiti che speravamo di ottenere i primi 5-6 mesi erano di 2,4 milioni”
CALCIO - SERIE C
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CATANIA – Il 25 febbraio è la data fissata per il closing che permetterà alla Sigi di cedere le quote del Catania all’avvocato italo-americano Joe Tacopina. La Sigi sta cercando in tutti i modi di ridurre i debiti con il Comune di Mascalucia e l’Agenzia delle Entrate, con il gruppo di Tacopina che è in attesa e potrebbe arrivare in città in questi giorni pronto ad assistere al big match Catania-Bari.

Del closing ha parlato l’avvocato Ferraù: “Gran parte del lavoro Sigi lo ha fatto. È stato alleggerito l’indebitamene del club, così com’era stata convenuta raggiungendo gli accordi con quasi tutti i creditori non istituzionali, il 90% circa più o meno. In relazione a quelli istituzionali, invece, abbiamo un dialogo continuo con il Comune di Mascalucia e importante con l’Agenzia delle Entrate. In quest’ultimo caso un dialogo più complesso se vogliamo, più formale. L’Agenzia lavora sulla nostra proposta, noi ancora oggi continuiamo ad elaborare documenti utili in questo senso. Siamo molto fiduciosi, i creditori istituzionali hanno tutto il diritto di valutare”.

“Chiusura con Tacopina? Contrattualmente la chiusura va fatta entro il 25 febbraio. Se dovessero passare giorni o settimane – continua Ferraù – ma con la certezza di chiudere un contratto più lineare, va bene. Non dobbiamo farci prendere dalla fretta, l’importante è rispettare le scadenze e chiudere senza strascichi giuridici. Chiudere tutto contestualmente sarebbe meglio. C’è una parte che vuole vendere e una che vuole acquistare. Il contratto prevede la cessione del 100% delle quote, potremmo anche trovare ulteriori soluzioni che non mutino la sostanza, cioè un arrivo importante di capitale esterno che possa rilanciare il Calcio Catania e riappianare la situazione debitoria. Vedremo quale sarà la forma”.

Ferraù parla anche della possibilità di aprire gli stadi alle persone vaccinate: “Il Catania ha avuto una perdita di circa 2,2 milioni di mancato guadagno. Gli introiti che speravamo di ottenere i primi 5-6 mesi erano di 2,4 milioni circa senza considerare il merchandising, il marketing e la pubblicità ulteriore rispetto a quella ordinaria. Pagare gli stipendi rappresenta un atto dovuto, ma abbiamo anche debiti non di pertinenza di questa società. Con incassi zero la situazione non è delle più rosee, aggiungiamo spese accessorie come Torre del Grifo con 600mila euro annue di sola imposta comunale. La mancata apertura degli stadi ha costituito un dramma per noi ma per tutte le squadre”.

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