Catania, il PD a Trantino: "Cronache dagli anni trenta" - Live Sicilia

Consiglio comunale, il PD a Trantino: “Cronache dagli anni trenta”

Il dibattito dopo la seduta sulla sicurezza

CATANIA – “Cronache dagli anni trenta”: è come il Partito Democratico definisce in un comunicato la seduta di lunedì 4 marzo in consiglio comunale, nel corso della quale si è discusso di sicurezza e dello stupro di villa Bellini. La nota del PD, firmata dalla segretaria provinciale Maria Grazia Leone e dalla segretaria provinciale dei Giovani Democratici Aurora Caggegi, si concentra soprattutto sull’intervento del sindaco Enrico Trantino.

La nota del PD catanese

“Sembrano i frame di un film stile ‘Volevo i pantaloni’ o il più recente ‘C’è ancora domani’ – si legge nel comunicato di Leone e Caggegi – invece è la registrazione del consiglio comunale di Catania, di ieri. Il protagonista non è un attore, ma il Sindaco Trantino che nel bel mezzo di una seduta in cui si parla di legalità, sicurezza e fatti legati allo stupro avvenuto alla villa Bellini viene fuori con una lezione sui figli, su come si stava meglio quando si stava peggio, quando ‘non lo andavamo a dire ai nostri genitori’, quando ‘c’era autonomia di reazione e ci sapevamo comportare’. Col risultato di minimizzare episodi di violenza, molestie e bullismo. Agghiacciante.”

“Le parole del sindaco Trantino – prosegue il comunicato – in una Città che occupa i primi posti per casi di codice rosso, in cui si celebrano consigli straordinari sul tema della sicurezza e si affronta il problema allarmante delle baby gang, a pochi giorni dalla giornata internazionale della donna, confermano la distanza siderale tra il centrodestra di governo e la realtà”.

“Sarebbe più opportuno – si legge ancora – invitare le donne a denunciare e invitare i figli e le figlie a parlare coi genitori, con gli insegnanti, con gli amici, con gli educatori, a parlare, a raccontare, a cercare sempre confronto e aiuto. Senza improvvisare pedagogia da anni trenta – concludono Leone e Caggegi – senza invocare i tempi in cui i ‘maschi’ se la sbrigavano da soli. Ché soli non si va da nessuna parte”.


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