Catania, il pentito fa i nomi e scoppia il caos: "Si è fottuto i soldi"

Catania, il pentito fa i nomi e scoppia il caos: “Si è fottuto i soldi”

Chi è Salvatore Scavone detto 'Popcorn'

CATANIA – Un vero terremoto nella mafia. L’ultimo blitz eseguito dai carabinieri svela gli effetti del pentimento del boss Salvatore Scavone nel clan. I capi dell’esercito di trafficanti che controllano le “piazze d’oro” di via Capo Passero sono furiosi. Accusano Scavone di essersi “fottuto i soldi”, “80 mila euro”, in molti avevano il “terrore” di lui. In ballo ci sono parentele di peso e più clan impegnati a gestire il traffico di droga. Fino a quando, facendo i “nomi”, Scavone ha creato il caos in interi quartieri, svegliati dalle sirene dei carabinieri, che hanno eseguito blitz a tappeto, sotto la guida del procuratore aggiunto Francesco Puleio. Importante il contributo di Scavone in molte indagini.

Chi è il pentito Salvatore Scavone.

Parentele che contano. Scavone è il genero di Saro Lombardo detto ‘U rossu’, che è stato ai vertici della cupola mafiosa con Marcello Magrì e Francesco Santapaola, detto ‘Coluccio’. Quest’ultimo è il fratello di Gabriele, arrestato pochi giorni fa nell’inchiesta sui finanziamenti dei fondi covid.

Gli amici lo chiamano ‘Popcorn”, ha un passato da rapinatore, appena maggiorenne viene sorpreso con 10 kg di marijuana e assolto. Arrestato nel blitz Stella polare di oltre 10 anni fa, a lungo trafficante, stipendiato dal clan dopo gli arresti, come nel caso dell’operazione Ghost.

Esponente di peso

Un esponente di peso, Scavone entra nel clan Santapaola nel 2009, affiliandosi ai Nizza e gestendo il traffico di stupefacenti. Col passare degli anni diventa responsabile di alcune piazze di spaccio di San Cristoforo, poi braccio destro di Rosario Lombardo, detto Saro U Rossu, responsabile del clan Santapaola. E dopo l’aprile del 2020, in piena emergenza covid, Scavone è il nuovo responsabile del clan Nizza, prendendo il posto di Silvio Corra che, nel frattempo, si pente.

Le sue dichiarazioni si rivelano importanti nell’inchiesta per l’omicidio di Enzo ‘Caterina’ Timonieri, nell’operazione Sangue Blu, emessa nei confronti di Francesco Napoli, responsabile dei Santapaola.

La furia del clan: “Si è fottuto i soldi”

I trafficanti sussurrano spesso il suo nome, “si era preso Catania – dicono di Scavone – e tutti avevano terrore di lui”. Talmente li terrorizzava i “cristiani” ,..Mpare..”.Quello mi amnmazza.’.”.. mi diceva a me…’mpare”.,. Ma chi si ci mette contro…!!! Mpare, tu non ti ci dovevi mettere contro. Tu gli dovevi dire che non avevi niente…”.

Simone Lizzio e Giuseppe Pistone ricordano che Salvatore Privitera detto “Sam”, prima ancora dell’arresto per omicidio, avrebbe consegnato a Scavone, sotto minaccia, un’ingente somma di denaro: Valli a cercare tu i soldi di Sam.! Che mi conti a me…! Gli ha consegnato 60000 euro…! Quanto gli ha dato? 80 mila euro…! Lui…, dice…, quando esce li vuole da lui…”.

Simone Lizzio rincara la dose: “Si è pentito e ci ha fottuto i soldi… Lui li doveva conservare per campare a noi…! Perché potevamo fare “lavoro” …”.

Non uno qualunque, Pistone, quando parla di Scavone, rivela la sua appartenenza a cosa nostra, clan Santapaola, bisbigliando: “Aiutati..!! Scavone.., si è pentito..?! I Nizza è una cosa.., i Santapaola...”;

L’era di mezzo e il pentito

“Quando c’erano quei tre”, le cimici dei carabinieri registrano Gabriel Muscarà, uno dei gestori delle piazze di spaccio, che ricorda i tempi d’oro del traffico di droga, cioè quando tre soggetti avevano le redini dei quartieri. E la droga la confezionava, appunto, Salvatore Scavone, prima che si pentisse. Quando a piede libero c’era Sam Privitera, poi arrestato per omicidio e Giuseppe Boncaldo detto ‘Bicicletta”, già condannato per associazione mafiosa nel clan Nizza. Ma anche Alessio Cristaudo, figlio di Martino, pregiudicato per 416 bis. Poi Salvatore Scavone si è pentito e ha fatto arrestare tutti, parenti, amici ed esponenti della mafia.


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