PALERMO – Assessore, ovviamente, ma anche preside: ecco la nuova vita di Giusto Catania, l’assessore della giunta Orlando che da stamane ha preso servizio come dirigente scolastico all’istituto comprensivo Crispi-Cocchiara-Vittorio Veneto del quartiere San Giovanni Apostolo. “Dimettermi da assessore? No – spiega Catania – non c’è incompatibilità“.
Assessore, come è andato questo primo giorno da preside?
“Sono molto contento, è stato positivo, ho trovato un buon corpo docenti che mi ha fatto un’ottima impressione. E’ stata una giornata di conoscenza della scuola e dell’ambiente, è stata l’occasione per cominciare a fare una riflessione su che tipo di scuola prevedere per quel tipo di territorio ma è chiaro che il territorio non è solo il quartiere, ma tutta la città. Il Cep è un quartiere popolare e popoloso che deve raccordarsi con la città e non chiudersi in se stesso: quello che ho sempre detto ai miei colleghi insegnanti è che dobbiamo lavorare per favorire processi di cittadinanza, magari insegnando qualche poesia di Leopardi in meno (ride, ndr), ma la scuola deve avere questa ambizione”.
Non c’è incompatibilità con il ruolo di assessore?
“No, le cose sono assolutamente compatibili. Anzi, penso che fare il dirigente scolastico da assessore possa servire alla scuola e fare da assessore e dirigente scolastico possa servire alla città. Credo che sia non solo compatibile, ma anche utile: l’assessore che resta in contatto con la realtà”.
Ma come conciliare gli impegni?
“C’è la possibilità di usufruire di permessi e l’orario del dirigente scolastico è libero e flessibile. Mentre facevo l’insegnante, dal 2001 al 2004, facevo anche il segretario regionale di Rifondazione comunista, con orari rigidi. E lo facevo alla Zisa e alla Marinella, in quartieri difficili, e quando Rifondazione era un partito centrale nello scenario politico nazionale”.
Nessun problema, quindi?
“Non credo ci sia il problema, quando ho fatto l’assessore avevo già un lavoro e il sindaco mi ha scelto comunque. Facevo l’insegnante fino a ieri”.
Parliamo di scuola, allora: con un preside in giunta, l’amministrazione sarà più attenta ai problemi degli istituti?
“Penso che l’amministrazione comunale, in questo anno di attività, abbia dimostrato grandissima attenzione per le scuole della città. Il giorno dopo essere stato nominato dirigente, ovvero venerdì scorso, sono andato alla scuola e ho incontrato il vicepreside che mi diceva che proprio il giorno prima era stata lì l’assessore Barbara Evola e che il Comune stava già intervenendo per risolvere i loro problemi. La mia nomina non era stata ancora formalizzata e già l’assessore Evola aveva dato le prime risposte ai problemi della scuola”.
Quindi lavorerà a stretto contatto con la Evola…
“Io ho ottimi rapporti con tutti i miei colleghi di giunta, magari adesso sentirò più spesso l’assessore Evola che chiamerò anche per le esigenze della scuola. Magari, anziché sentirla dieci volte al giorno, la sentirò undici volte. Mi permetta però di aggiungere una cosa”.
Prego…
“Da assessore mi sono sempre avvalso della collaborazione dei dirigenti e degli impiegati, le cose non le ho fatte da solo, e non le farò nemmeno in futuro. E così farò da preside”.
E se ci fosse un conflitto di interessi? Se cioè in giunta si votasse un atto riguardante la sua scuola?
“Gli interventi per singole scuole non sono materia di giunta, ma se la mia presenza, come succede per interessi privati, dovesse confliggere con quanto si discute, potrei anche uscire per quel momento. Ma qui non c’è un interesse privato, parliamo della gestione di una scuola, non ho nessun vantaggio personale”.
