Catania, Pulvirenti rimane |Ma è necessaria la sterzata - Live Sicilia

Catania, Pulvirenti rimane |Ma è necessaria la sterzata

Il tecnico degli etnei rimane saldo alla panchina rossazzurra malgrado le tre sconfitte subite fin qui.

calcio - lega pro
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CATANIA – Giovanni Pulvirenti resta al suo posto. Sarà lui a guidare il Catania sino a fine stagione, malgrado le tre sconfitte collezionate da quando sostituì in panchina il “fuggitivo” Petrone. La società rossazzurra non ha dato seguito alle indiscrezioni trapelate nel post partita contro il Foggia, secondo le quali si era paventato il ritorno di Pino Rigoli alla guida tecnica della squadra etnea. Invece nulla di tutto questo e Pulvirenti guiderà regolarmente il primo allenamento settimanale in programma domani pomeriggio a Torre del Grifo Village. La battuta d’arresto interna contro una capolista tutt’altro che irresistibile ha destato ulteriori perplessità sulla tenuta di una squadra, il Catania, che sembra in caduta libera. Da quattro turni consecutivi, i tifosi rossazzurri aspettano una svolta che è difficile da ipotizzare, alla luce delle prestazioni singole e del collettivo.

Al cospetto della prima della classe, il Catania è sceso in campo timoroso e attendista, senza punte di ruolo considerato che Tavares e Pozzebon sono stati simultaneamente relegati in panchina insieme con Djordjevic per lasciare spazio, in questo caso, alle sgroppate di Marchese sulla laterale destra. Russotto e Di Grazia avrebbero dovuto attaccare il Foggia sulle fasce mentre a Mazzarani era stato demandato il compito di non concedere punti di riferimento agli avversari. Ed, in effetti, il Catania ha inizialmente tenuto bene il campo, concedendo solo un’occasione al Foggia poi sprecata da Di Piazza. I rossazzurri, tuttavia, non hanno impensierito più di tanto la difesa avversaria, garantendo all’esperto Guarna un pomeriggio di assoluto relax. A fare la differenza tra le due squadre è stato, poi, un clamoroso autogol che ha evidenziato – una volta di più – la scarsa tranquillità di Drausio.

Tardive le sostituzioni operate da Pulvirenti che solo, rispettivamente, a 20 e a 10 minuti dalla fine ha mandato in campo prima Tavares e poi Pozzebon, vale a dire i due tanto decantati rinforzi di gennaio che avrebbero dovuto segnare gol a grappoli per alimentare le presunte velleità d’alta classifica del Catania. Alla fine, dunque, il Foggia – che pure ha sprecato il comodo raddoppio con Di Piazza – ha violato il “Massimino” col minimo sforzo. In casa etnea la crisi è sempre più profonda, acuita dallo “sciopero” dei tifosi di Curva Nord, che hanno disertato gli spalti, e da taluni dissapori trapelati, qua e là, con una parte della stampa locale a cui sono stati negati gli accrediti. Insomma, una situazione paradossale a tre quarti di una stagione che, invece, avrebbe dovuto segnare il rilancio dei sogni rossazzurri.

In sala stampa, al termine di Catania-Foggia (0-1) il tecnico Giovanni Pulvirenti ha palesato miglioramenti nel rendimento dei suoi, auspicando tempi migliori sin dalla prossima partita. Mancano solo 7 gare al termine della regular season ed il Catania (appaiato alla Paganese alla quale è stato comminato proprio oggi un punto di penalizzazione e che deve recuperare il match contro il Taranto) può ancora sperare nell’inserimento all’interno della griglia play-off, non senza guardarsi le spalle tuttavia.

Domenica prossima i rossazzurri faranno visita ad un Catanzaro non ancora rassegnato ai play-out e, quindi, smanioso di acciuffare quel successo che ieri gli è sfuggito d’un soffio a Castellamare di Stabia. Il Catania, se vorrà evitare una rovinosa, quinta sconfitta consecutiva, dovrà cambiare atteggiamento. Al “Ceravolo”, puntare solo a contenere l’avversario, sperando di sorprenderlo in contropiede, potrebbe rappresentare un grossolano errore di valutazione. Viceversa, dovranno essere i differenti valori tecnici e caratteriali ad avere la meglio, spazzando via i fantasmi di una situazione difficilmente ripetibile e paragonabile.


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