Catania, tocca a Lucarelli: una sfida che non riguarda solo i risultati

Catania, tocca a Lucarelli: una sfida che non riguarda solo i risultati

L'arrivo in auto per un ritorno che rappresenta tante cose

CATANIA – Una trattativa che pare essere durata settimane. Quasi mesi. Quando, invece, si è chiusa nel volgere di appena tre giorni (“svincolo” dalla Ternana compreso). Ed anche se ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale – atteso comunque da un momento all’altro – il perché di una lungaggine che lungaggine in verità non è stata, è da ricercare da quell’imperativo che necessariamente la società rossoazzurra ha dovuto darsi: non sbagliare.

Cristiano Lucarelli torna per la terza volta a Catania. Su una panchina nella quale ha vissuto esperienze contraddittorie ma sempre in primissima linea: mettendoci faccia e carattere, com’era abituato a fare anche da calciatore. Indimenticabile la personalità con la quale, in un mese di dicembre tumultuoso di nemmeno tanto tempo fa, fece fronte a quel messaggio giunto ai telefonini dei suoi ragazzi: “Chi può, si cerchi un’altra squadra” era il senso. Eppure lui, mister Lucarelli, col suo carisma non cedette le armi e con i suoi ragazzi andò fino in fondo. O, meglio, fin quando gli fu permesso.

Per il suo nuovo ritorno a Catania, Lucarelli ha scelto di arrivare in auto. Porta con sé anche il suo secondo Vanigli ed il preparatore atletico Colombino. E tra i bagagli ha conservato anche qualcosa di immateriale come l’esperienza maturata proprio alle falde dell’Etna in una piazza che sa esaltarti ma anche puntare il dito quando le cose non prendono la piega giusta: come quella stagione (sempre di C) 2017/2018 con i play off bruciati in modo inaspettato ed il primo allontanamento da Catania.

Oggi la storia è diversa. Il tecnico livornese ritorna non da figliol prodigo ma quasi da messia. Non solo da allenatore ma anche da motivatore e psicologo per una squadra che ha urgente bisogno di credere in se stessa. C’è una rosa da recuperare mentalmente prima ancora che fisicamente. C’è un undici che deve acquisire personalità, carattere e identità prima ancora di esibire il curriculum dei singoli.
Un compito tutt’altro che semplice in un ambiente che ha coniugato il verbo pazientare finché ha potuto. L’ad Grella assieme a neo dirigente Bresciano su Lucarelli hanno fatto all-in: nella scelta tecnica e di programma. Ma attenzione: non si tratta di una scommessa bensì dell’urgenza di aver ingaggiato una certezza per la categoria e per la piazza.

A breve l’annuncio. Bentornato mister, che sia davvero la volta buona.


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