Catania, turista in fin di vita e criminalità sulla quale non si può più tacere

Catania, turista aggredito: criminalità sulla quale non si può più tacere

L'episodio che apre una ferita sanguinante

CATANIA. La città, che nella quasi totale indifferenza di molti è in campagna elettorale per eleggere il suo sindaco, vede in queste settimane frotte di turisti esteri ammaliare una Catania sempre accogliente. E mentre le cronache giudiziarie dei giorni scorsi ci raccontavano come a Catania vengono rubate e smantellate le auto (anche quelle a noleggio), la cronaca nera delle ultime ore è un pugno allo stomaco duro da assorbire. L’incolpevole 35enne turista polacco prima minacciato e poi lasciato esanime a terra, dalle parti di piazza Stesicoro, è in coma farmacologico: e le notizie che arrivano dall’ospedale Garibaldi non sono, purtroppo, proprio incoraggianti.

Gli episodi di microcriminalità in pieno centro storico sono ormai un un orrendo cliché che fa parte della quotidianità: che sia mattina o sera tardi, a fare da cornice ci sono paura ed insicurezza con l’aggiunta degli insopportabili (per smacco) fuochi d’artificio non autorizzati. Uno scenario impensabile solo pochi anni fa.
Eppure, la questione va affrontata. Non si può continuare a spolverare in superficie nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Quello della sicurezza è un tema delle forze dell’ordine ma anche di istituzioni e forze politiche: dove l’emergenza viene prima di qualunque schieramento.
La violenza ed i reati hanno ormai effettuato un pericoloso salto di qualità. Non si tratta infatti solo della gravità di un fatto bensì della moltiplicazione dei comportamenti micro-criminali ai quali si assiste giorno dopo giorno. La maggior parte dei quali passa in cavalleria, come se non fossero mai accaduti. 

Una deriva dalla quale si rischia di non poter più riprendere in mano la barra della direzione giusta. Catania bellissima e attrattiva: Catania ostaggio di balordi senza coscienza.
Non si può più restare a guardare, a parlare sottovoce o a riportare le solite frasi di circostanza che hanno il sapore della retorica del dopopartita.
Occorre un segnale non più rinviabile: oppure Catania rischia di perdere tutto.

Di perdere irrimediabilmente se stessa.


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