CATANIA. L’India in un cortile, nel magnifico Cortile Capuana, ombreggiato dal verde nella via omonima a Catania. E’ accaduto ieri pomeriggio in occasione della kermesse attorno ai dodici dipinti di Sergio Pausig, pittore friulano importante, di scuola veneziana, che insegna da decenni all’Accademia di Belle arti di Palermo.
Pausig realizzò quei magnifici dipinti, “aperti come ante di balcone sui paesaggi indiani”, scrive lo storico dell’arte Vittorio Ugo Vicari, dopo un viaggio nel subcontinente, in particolare nel Rajasthan, e l’incontro successivo e fortunato con lo scrittore Antonio Tabucchi al mitico Caffè Florian di Venezia, città dove l’autore di “Nottuno indiano” avrebbe ricevuto in quelle ore il Super Campiello.
Quel testo inedito di Tabucchi
Tabucchi donò a Pausig un testo inedito, recitato ieri dall’attrice Nadia Trovato…”E così mi sono ritrovato in India/Non volevo più tornarci, troppe/cose me ne tenevano lontano…”, è l’incipit.
Serata intera in chiave indiana. A cominciare dai magnifici padroni di casa, Rita Mazzarino e Oscar Guarnaccia che da decenni viaggiano in India per commerci e spinte dell’anima, serata aperta dalla prolusione del professor Vicari, docente presso l’Accademia di Belle arti etnea.
C’era una volta l’India…
Nonché dalla dimensione onirica e giocosa del cromatismo delle opere del Friulano e per finire dal libro del giornalista e autore Antonio Ortoleva, “C’era una volta l’India e c’è ancora” (Navarra Editore), il quale ha raccontato dei suoi viaggi, del subcontinente di oggi, dove convivono, senza frizione, modernità e tradizione millenaria.
In catalogo, gli interventi degli storici Pasquale Hamel e Maria Moretti, di Ortoleva e Vicari. Quella di ieri si è trasformata in una sorta di anteprima, la mostra di Pausig si trasferirà presto al Palazzo dei Normanni a Palermo. (le foto sono di Luciano Cannavò)