PALERMO – Kevin ed Emmanuel Barreca erano distesi sul letto. Mani e piedi legati con le catene. Strofinacci per tappargli la bocca ed evitare, probabilmente, che si sentissero le urla. Una sciarpa stretta attorno al collo. Ed ancora fili elettrici e guanti. Nel verbale di sequestro degli oggetti consegnati alla Scientifica per gli esami sono elencati anche gli attrezzi del camino.
I carabinieri intervenuti nella villetta ad Altavilla Milicia hanno descritto una scena agghiacciante. Gli oggetti elencati fanno ipotizzare che i fratelli di 16 e 5 anni abbiano subito delle sevizie. La descrizione, molto piò dettagliata, mette di fronte all’orrore. Il verbale fa parte del fascicolo depositato in vista dell’udienza di convalida degli arresti prevista per domani. I fermati sono Giovanni Barreca e la coppia di amici e presunti complici Sabrina Fina e Massimo Carandente.
“Ho visto Antonella giovedì”
Salvatore Turco, titolare di un’agenzia di poste private di Altavilla Milicia, racconta di avere visto l’ultima volta Antonella Salamone, la moglie di Barreca i cui resti sono stati trovati carbonizzati in giardino, “giovedì pomeriggio alle 16:30. Era tranquilla. Diceva spesso che voleva andarsene da questo paese, non si trovava bene. La mamma e il fratello vivono a Novara. Parlava molto con me, non mi ha mai detto di avere paura. Quel pomeriggio abbiamo parlato di lavoro. Voleva lasciare dei volantini per vendere cosmetici. Ripeto, era tranquilla”.
Probabilmente è stata l’ultima persona ad averla vista viva, prima che esplodesse la violenza. In casa sarebbe stato svolto un rito di purificazione, un esorcismo per liberare la donna e i figli. Secondo la Procura di Termini Imerese, i tre fermati erano convinti che le vittime fossero possedute dal demonio.