PALERMO- Una chiusura di 2012 coerente con un’annata iniziata male e finita peggio. Un epilogo che lascia nello sconforto una tifoseria che nella storia recente mai aveva passato il Natale con così pochi punti in classifica a pochi minuti dal giro di boa del girone di andata. La gara persa nell’ex fortino Barbera contro la Fiorentina rivelazione del campionato, può essere, se ma ce ne fosse bisogno, il termometro che dimostra quanto sia inadeguata, per la serie A più livellata verso il basso della storia, la squadra costruita da Zamparini e Perinetti in estate.
Contro i viola, nel sabato prenatalizio più amaro per i tifosi rosanero, sono emersi i limiti tecnici e mentali di un gruppo inesperto, spaesato e qualitativamente insufficiente a reggere il confronto con i toscani. Basta confrontare il centrocampo viola con quello siciliano per rendersi conto di quanto era prevedibile una figuraccia così al cospetto dei toscani. Gente come Borja Valero, Pizarro, Aquilani dietro alla coppia Jovetic-Toni sono dei giganti al cospetto di Pisano, Morganella, Kurtic e Rios. Se in più anche Miccoli incappa in una di quelle, per fortuna rare, giornate no, si capisce che lo 0-3 patito contro la Fiorentina è naturale. L’auspicio adesso è che il duo Zamparini-Lo Monaco corra ai ripari rinforzando la rosa a disposizione di un tecnico che sin qui ha dovuto fare di necessità virtù cercando di limitare i danni in attesa della riapertura del mercato di riparazione.
Per fortuna che gennaio è vicino e già dalla ripresa il Palermo potrebbe avere interpreti nuovi e rinnovato entusiasmo di tutto l’ambiente. Zamparini ha ammesso qualche settimana fa di aver commesso degli errori. Tutti riconoscono in Lo Monaco ottime doti di uomo mercato e il patron ha dato disponibilità ad aprire i cordoni della borsa. Servono cinque o sei elementi di categoria per salvare il salvabile di una stagione a rischio retrocessione e gettare le basi per un nuovo ciclo a partire dal prossimo campionato. Il tempo per rimediare agli errori commessi c’è, al presidente e all’ad il compito di dimostrare che c’è la volontà di rilanciare il Palermo e di ricucire un rapporto con una tifoseria delusa dalle ultime campagne acquisti e dai risultati.