PALERMO – C’è chi stringe il cerchio. E chi lo allarga. Ma per il centrodestra siciliano sono ore decisive. La scelta del candidato alla presidenza della Regione è sempre più vicina. E sarà una scelta “doppia”. Un “ticket”, cioè, che riesca a salvare le ambizioni di chi è già in corsa e le esigenze dei partiti. La coppia prescelta è quella composta da Nello Musumeci, candidato alla presidenza, e Gaetano Armao che potrebbe ricoprire il ruolo di vice (qualcuno parla di ‘copresidente’) e assessore all’Economia. Anche se il professore di diritto allontana l’ipotesi: “Non mi risulta. Sono disponibile a fare il vice di Musumeci nella stessa misura in cui Musumeci è disponibile a fare il mio vice”.
Il ticket
Ma negli ambienti del centrodestra e in particolare di Forza Italia appare questa l’ipotesi più credibile in queste ore assai convulse, fatte di telefonate e incontri, di ipotesi e comunicazioni più o meno a distanza. Ma ci sono ancora nodi da sciogliere e incognite non ancora risolte. A cominciare dal ruolo dei centristi di Saverio Romano che, al di là dei comunicati ufficiali, non hanno mai fatto i salti di gioia di fronte all’ipotesi Musumeci.
Intanto, il tempo stringe. E lo stesso coordinatore di Forza Italia Gianfranco Micciché ammette che “i candidati oggi ci sono e sono essenzialmente due”. Armao e Musumeci, appunto. Il secondo, del resto, è già in campagna elettorale. E ha chiaramente detto ai suoi che non si ritirerà, nemmeno di fronte a scelte diverse della coalizione.
Come detto, però, ancora non sono chiari i confini di questa alleanza. Anche se lo stesso Micciché ha ammesso di aver preso atto delle posizioni, anche a livello nazionale, di Meloni e Salvini, che chiudono al rientro di Alfano nel centrodestra. Così, si va verso il ticket. Nonostante, come riporta anche il Corriere della Sera, nei giorni scorsi l’ipotesi di Armao candidato aveva convinto lo stesso Silvio Berlusconi. Troppo tardi, però, probabilmente. Almeno così hanno spiegato al professore alcuni esponenti di Forza Italia: sarebbe servito più tempo per girare la Sicilia, e già da mesi lo fa Musumeci. Così, l’accordo potrebbe chiudersi con l’investitura di Armao in qualità di vice presidente e la delega all’Economia: un ruolo di peso assoluto nell’eventuale governo di centrodestra.
Le ipotesi “moderate”
Il cerchio si va stringendo, come detto. Ma qualcuno prova ancora ad allargarlo. Con una nota diffusa ieri, infatti, il leader del Cantiere popolare Saverio Romano ha elencato, tra i nomi dei possibili candidati, insieme a quelli di Musumeci e Armao, anche quelli di Roberto Lagalla e Giovanni La Via. Una mossa che non è passata inosservata negli ambienti di Forza Italia e “Diventerà Bellissima” e che è stata letta come una manovra di disturbo che punta a far saltare l’ipotesi del ticket. Ticket che non piace per nulla ai “cuffariani” del centrodestra, da sempre ostili all’ipotesi Musumeci e che non gradirebbero nemmeno la scelta di Armao a causa dell’esperienza di quest’ultimo nel governo dell’odiato Raffaele Lombardo.
Il dialogo a distanza Romano-Lagalla
E la mossa di Romano è stata tempestivamente “raccolta” proprio da Lagalla: “IdeaSicilia – ha detto – si associa alla dichiarazione dell’onorevole Romano, che ha invocato il ricorso all’unità come metodo decisivo per affrontare la competizione elettorale di novembre e ha sottolineato l’importante funzione di cerniera che può essere svolta dalle forze moderate”. Peccato che nel centrodestra non sia chiaro su quale tavolo “giochi” Lagalla.
L’identikit della coalizione
Intanto, in attesa di una presa di posizione definitiva di Angelino Alfano, che ritarda anche a causa delle tensioni tutte interne ad Alternativa popolare dove alcuni big continuano a spingere per il ritorno nel centrodestra, inizia a delinearsi l’identikit della coalizione che dovrebbe comprendere, oltre alla lista di Forza Italia e a quella di “Diventerà Bellissima” (che potrebbe inglobare anche esponenti del movimento ‘Energia Italia’ di Parisi), quelle dell’Udc di Cesa, quella composta da Fratelli d’Italia e Noi con Salvini e una che potrebbe mettere insieme le esperienze moderate e autonomiste del Pds-Mpa, dei Coraggiosi di Ferrandelli e, se ci starà, del Cantiere popolare di Romano. Quest’ultimo intanto lavora ancora per “allargare” il fronte. Mentre gli altri, in queste ore, provano a stringere il cerchio.
Cordaro: “La nostra posizione non è cambiata”
Contattato da Livesicilia, il capogruppo all’Ars del Cantiere popolare Toto Cordaro precisa: “La nostra posizione sul tema delle candidature non è cambiata rispetto al comunicato di ieri firmato da Saverio Romano, nel quale si fa riferimento a quattro possibili candidati per la presidenza della Regione e nel quale si invita il movimento civico che fa capo a Musumeci a ‘farsi interprete della necessità del dialogo e della collaborazione’, ossia al lavoro di sintesi necessario in vista della competizione elettorale”.