CATANIA – “Vincerà Fabrizio Micari”. A parlare è un ottimista Angelino Alfano che dall’Excelsior di Catania annuncia quello che secondo lui sarà l’esito delle elezioni: “Vinceremo noi – afferma il ministro, seduto al tavolo insieme al sottosegretario Giuseppe Castiglione e all’europarlamentare e vicepresidente designato del Rettore di Palermo. Il dibattito si sta svolgendo al ribasso – aggiunge – e sopra tutti spicca Micari che sta, al contrario, facendo la sua corsa, pacata, moderata, carica di proposte. La sfida gentile”.
Il ministro ci tiene a rimarcare la differenza con gli avversari, “Mentre gli altri pensano a litigare, noi pensiamo a promuovere la Sicilia – aggiunge, prima di affrontare il discorso delle liste pulite e sui presentabili e candidabili, aspetto della campagna elettorale che definisce “la gara dell’ipocrisia”. “E’ un campionato di ipocriti – incalza il politico agrigentino: se si contano gli indagati tra i 5 stelle che amministrano hanno un record mondiale. Non lo dico a difesa di Musumeci – precisa – ma dell’onestà”. La questione, dunque, segnerebbe la linea di demarcazione tra “noi”, il centrosinistra, e “loro”, tutti gli altri candidati.
Prende le distanze, il ministro, da eventuali apparentamenti, anche future, evidenziando come, al momento, all’intento di Alternativa popolate non si parli di alleanze. Né pre né post elettorali. “Il sistema elettorale siciliano consente al presidente di poter governare. E Micari governerà”. Il titolare della Farnesina invita poi a non fare facili previsioni nazionali in base al voto siciliano. “La campagna elettorale siciliana non è nazionale – evidenzia. Non perché vogliamo sminuirla, ma perché riterremmo, al contrario, che considerare quella siciliana come nazionale sia considerare l’Isola come servente e strumentale ad altro. Noi pensiamo invece che nulla c’è più importante per la Sicilia che essere considerata ciò che è, ossia la terra di milioni di cittadini che la amano e che non votano in funzione di esigenze nazionali, ma in funzione di quello che è il bisogno reale di questa terra”.
L’intervento del ministro è proceduto da quelli di Giovanni La Via e di Giuseppe Castiglione. Il primo, candidato all’Ars e vicepresidente designato per la coalizione di centrosinistra, si sofferma sul programma, “lo abbiamo riempito di contenuti e siamo certi di aver individuato le competenze e le professionalità per implementare questo programma. in giro per la Sicilia stiamo riscoprendo consensi sulle nostre liste – prosegue – fatte di persone perbene. Siamo convinti che il 6 avremo un grande successo come lista e come coalizione”.
Il secondo, si sofferma sulle liste – “La formazione è stata valutata attentamente e abbiamo espresso il meglio” – e sulla coalizione capitanata dal rettore dell’università di Palermo, prima di lanciarsi nel suo personale pronostico. “La campagna elettorale corre su argomenti che non interessano ai siciliani – dice Castiglione. Noi, le elezioni le vinceremo, eleggeremo Micari e La Via. La partita è tra noi e i 5 stelle – azzarda – ma noi siamo convinti che la qualità della nostra proposta sia migliore della debolezza del Movimento 5 Stelle e della vacuità dei programmi elettorali. Il 6 novembre – conclude – potremo celebrare la vittoria della nostra coalizione”.