Cesare Damiano battezza | “Sinistra è cambiamento” - Live Sicilia

Cesare Damiano battezza | “Sinistra è cambiamento”

Al debutto della corrente riformista che fa capo all’ex ministro del Lavoro erano presenti tanti esponenti della Cgil locale e big democratici provenienti dalle fila del sindacato come le deputate Concetta Raia, Luisa Albanella e l’assessore Angelo Villari.

CATANIA. Cesare Damiano presenta “Sinistra è Cambiamento per una Primavera democratica”. Al battesimo della corrente riformista che fa capo all’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, erano presenti tanti esponenti della Cgil locale e big democratici provenienti dalle fila del sindacato come le deputate Concetta Raia, Luisa Albanella e l’assessore Angelo Villari. “Guardiamo con attenzione a quest’area” dicono Albanella e Villari che però precisano che ciò non mette in discussione la loro appartenenza alla compagine dei Giovani Turchi. Più di una persona (compresa l’onorevole Albanella da sempre vicina a Damiano “per storia politica” e “per il lavoro comune in commissione lavoro”) confessa il desiderio che l’arcipelago delle correnti di provenienza diessina possa riunificarsi. Al debutto di “Sinistra è Cambiamento”, come da protollo, c’è anche il segretario provinciale del Pd, Enzo Napoli.

Per inquadrare la nuova area piddina si può partire dalle parole chiave della convention: sviluppo, lavoro, stato sociale e diritti. A occhio e croce sembra un’operazione per coprire a sinistra il partito renziano, orfano di Fassina e company e mettere al centro del dibattito il tema del lavoro. La frammentazione della minoranza dem, anzi dell’arcipelago di sigle non sembra essere percepita come un ostacolo. Cesare Damiano ne sembra convinto.  “Il Pd è un mosaico, questo non vale solo per le minoranze ma anche per le maggioranze: ci sono sensibilità diverse, del resto si tratta un partito grande che ha molte opinioni: il segreto è la sintesi. Bisogna trovarla.” La neonata formazione ha già superato un primo banco di prova: la “sintesi” sul Jobs Act. “Noi abbiamo corretto tutti i provvedimenti: la legge elettorale, il Jobs Act, la legge costituzionale”, rivendica Damiano. “Ci siamo sempre caratterizzati sui temi sociali: le minoranze divise o le maggioranze divise hanno la necessità di individuare temi dove trovare la convergenza”, aggiunge l’ex sindacalista che tra i risultati ottenuti sottolinea la “clausola sociale che consente ai call center di mantenere l’organico nel cambio d’appalto”. Insomma la strada della corrente sembra tracciata: un’opposizione interna al partito, dialogante e poco incline al muro contro muro.

Si capisce anche dal giudizio ponderato sulla Legge di Stabilità. Un provvedimento che Damiano definisce “in discontinuità con quelli precedenti perché non pensa soltanto al rigore, ma guarda anche alla crescita”. “Ma la parte più debole della manovra riguarda l’equità sociale”. Due i punti sui quali intervenire: “Previdenza e lavoro”. “Con un giusto riequilibrio – argomenta Damiano- daremo più forza anche alla parte della Stabilità più significativa: quella che punta alla crescita. Sulle pensioni, Opzione Donna va migliorata cancellando i residui 3 mesi di speranza di vita e l’anticipo della  No tax area dei pensionati va anticipata al 2016”. “Sul versante lavoro insistiamo nel voler mantenere per il Sud il tetto dell’incentivo a 8060 euro, anche dopo l’anno in corso, e di confermare per il 2016, per i lavoratori stagionali e per i precari, gli attuali ammortizzatori sociali”.

L’imperativo è “spostare l’asse a sinistra”. In questa direzione vanno gli interventi della consigliera comunale di Randazzo, Sara Sindoni e dei componente della direzione provinciale del Pd, Vincenzo Cubito e Pino Mandrà. Quest’ultimo ha posto l’accento sull’ “autonomia” della formazione “rispetto alle aree consolidatesi a Catania”. Non si tratta di “una operazione civetta”, un sospetto che nascerebbe da un’analisi delle storie dei protagonisti della nuova compagine, una specie di cinghia di trasmissione tra pezzi di sindacato e Pd. Anche se appare innegabile che la nuova formazione consentirebbe un riposizionamento anche ai big del partito che vengono dal sindacato e attualmente gravitano nell’orbita dei Giovani Turchi. Del resto, il puzzle delle correnti permette la costruzione di spazi autonomi da sfruttare in vista di future candidature che inevitabilmente tengono conto delle appartenenze d’area soprattutto quando in alcuni schieramenti si sta abbastanza stretti.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI