Cgil e Cisl hanno firmato. Altri sindacati hanno detto “no”. Altri ancora hanno deciso di non sedersi nemmeno al tavolo della trattativa. L’accordo sulla Formazione spacca i sindacati, ma l’approvazione del Prof 2011 sembra più vicina.
“Si è fatto oggi un passo importante sulla strada del risanamento e della restituzione alla formazione professionale del suo ruolo”. Lo dicono Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, e Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc regionale, a proposito dell’accordo quadro sulla formazione professionale siglato oggi da Cgil, Cisl e le rispettive federazioni di categoria con l’assessore regionale per il settore, Mario Centorrino. Le associazioni datoriali hanno condiviso il testo che, per ragioni tecniche, firmeranno in un secondo momento. Lo rende noto la Cgil.
“L’accordo – sottolineano Maggio e Scozzaro– impone regole, detta certezze, punta all’obiettivo di agganciare la formazione al mercato del lavoro e a mettere ordine tra gli enti, che saranno tenuti a rispettarne pienamente le prescrizioni pena la revoca dell’accreditamento. Tutto ciò – aggiungono – tutelando al contempo pienamente i lavoratori”. L’intesa in questione giunge dopo una vertenza durata mesi per un sistema ormai al collasso. “L’accordo di oggi- dicono i due sindacalisti- registra un buon punto di convergenza. Perchè il risultato sia effettivo e non solo sulla carta- ammoniscono – bisognerà approvare immediatamente la legge che serve per renderne esigibili alcuni passaggi ”.
I due esponenti della Cgil rilevano che “a mettere a rischio l’occupazione sono stati finora le troppe deroghe e i ritardi accumulati nel mettere ordine, che ci auguriamo da questo momento si possano colmare. Abbiamo pattuito cose importanti che salvaguardano l’occupazione– osservano- come il Fondo di garanzia e l’iscrizione dei lavoratori assunti entro il 2008 in un albo unico a esaurimento con la possibilità nel caso di esuberi di riassorbimento in altro ente e di percorsi di riqualificazione. Diventa così effettivo anche il blocco delle assunzioni”. Oltre a coprire le indennità economiche dei lavoratori dimissionari o in mobilità il fondo di garanzia servirà, opportunamente incrementato, anche per i lavoratori degli enti che dovessero essere definanziati. La Cgil è soddisfatta per l’introduzione del parametro unico di costo orario differenziato per ambito formativo, che era una delle proposte della sua piattaforma, e che, sottolineano Maggio e Scozzaro, “introduce un principio di equità e mette fine alle sperequazioni”.
Un’ora di formazione sullo stesso ambito, in pratica, avrà in ogni ente lo stesso costo. “Riteniamo inoltre fondamentale- dicono ancora – che non si possa più andare in deroga al Durc”. Per Maggio e Scozzaro, inoltre “l’utilizzo delle risorse del Fse (si parte col 30%), avrà risvolti positivi anche sul piano dei vincoli e delle regole che sarà più difficile aggirare”.
Maurizio Bernava, segretario generale Cisl, ha invece commentato: “Ci siamo battuti per ottenere una riorganizzazione del settore su basi di efficienza ed efficacia e sul modello di quanto già fatto, in Sicilia, sul fronte della sanità. La Cisl ha puntato a restituire la formazione alla sua naturale funzione, di servizio al mercato del lavoro. Anche perché, logiche clientelari e parassitarie, inadeguatezza e obsolescenza, hanno finito per fare di questo mondo, per troppo tempo, un buco nero del bilancio regionale. Questo ha penalizzato i lavoratori e la parte buona del sistema, in primo luogo. Siamo convinti – ha continuato Bernava – che l’accordo quadro consentirà di far coincidere tutela occupazionale e sociale dei lavoratori, contenimento della spesa e riqualificazione del settore. Soprattutto, permetterà alla formazione professionale regionale di liberarsi di quei cosiddetti enti che, fuori da ogni regola, hanno contribuito alla lievitazione del debito e alla delegittimazione di attività che sono, invece, strategiche per lo sviluppo della Sicilia”.
Il via libera degli imprenditori
Ad accogliere positivamente l’esito dell’incontro anche otto associazioni imprenditoriali. Sono: Confindustria Sicilia, Confapi, Confservizi, Confcommercio, Cna regionale, Confcoop, Coldiretti e Confagricoltura. Le otto associazioni hanno ritenuto il testo scaturito dal confronto di mesi tra governo e parti sociali, “in grado di avviare la ristrutturazione del settore necessaria affinché la formazione torni a essere un servizio, nel mercato del lavoro, alle imprese da una parte, ai lavoratori dall’altra”. Confindustria Sicilia, Confapi, Confservizi, Confcommercio, Cna regionale, Confcoop, Coldiretti e Confagricoltura attendono ora la convocazione da parte dell’assessore competente, Mario Centorrino, per la formale sottoscrizione del testo-quadro.