Palermo, corteo Cgil e Uil contro la manovra - Live Sicilia

Cgil e Uil in piazza a Palermo contro la manovra del governo Meloni

Alla manifestazione ha aderito anche il Pd
LA PROTESTA
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PALERMO – Sciopero generale di quattro ore in Sicilia indetto da Cgil e Uil contro la manovra del governo nazionale. A Palermo un corteo è partito da piazza Politeama per concludersi in piazza Verdi. In piazza, con lavoratori, giovani e pensionati, c’erano il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, e il segretario organizzativo della Uil Sicilia, Salvatore Guttilla.

In piazza anche il Pd

A protestare c’era anche il Partito democratico. “Il Pd è oggi in piazza a Palermo con Cgil e Uil per contestare una finanziaria che colpisce il Sud e i più deboli, non combatte le disuguaglianze e non aiuta lo sviluppo”, ha affermato Sergio Lima, in rappresentanza della segreteria regionale dem. “La Sicilia è destinata a pagare un prezzo altissimo – ha continuato Lima -, una regione vista solo come riserva di voti e consenso e poi abbandonata al suo destino dal governo delle destre. Non un euro è destinato ad affrontare i grandi temi della questione meridionale, non un singolo intervento offre risposte alle migliaia di giovani costretti a scegliere tra disoccupazione ed emigrazione forzata, non una proposta utile per ridurre le disparità sociali. Insomma – conclude Lima – una finanziaria che strizza gli occhi ai pochi garantiti e colpisce duramente il resto del paese”.

“Ancora una volta – affermano congiutamente il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino e Salvatore Guttilla, segretario organizzativo della Uil Sicilia- scendiamo in piazza per rivendicare e difendere i diritti dei più deboli, dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei disoccupati, dei precari, dei giovani e degli anziani. Riteniamo che le misure messe in campo da questo esecutivo non diano risposte adeguate alle reali esigenze delle famiglie. Siamo assolutamente convinti che se non si affronta il problema con la giusta determinazione, i consumi continueranno a calare e la situazione inevitabilmente peggiorerà, ci saranno nuovi poveri, più disperazione, più disagio sociale, la forbice col resto del Paese si allargherà”.

“E’ una manovra ingiusta e sbagliata – ha detto dal palco la vice segretaria della Cgil nazionale, Gianna Fracassi- dannosa perché non dà risposte soprattutto alle fasce più deboli, anzi amplia le differenze che ci sono nel Paese, con la riduzione delle risorse per la sanità e con misure fiscali inique che fanno esattamente il contrario di quello di cui si sarebbe bisogno. Cioè si riducono le tasse a chi ha redditi fino a 85 mila euro ma non si riduce il cuneo contributivo ai lavoratori dipendenti. Sono risposte- ha rilevato- non adeguate alla fase in corso e alle necessità del paese”. Fracassi ha sottolineato che “la legge di bilancio non dice nulla per quanto riguarda un necessario piano strategico per sostenere lo sviluppo e l’industrializzazione del sud. Anzi- ha aggiunto- si prefigurano provvedimento come l’autonomia differenziata destinata ad aumentare le differenze Nord /Sud destinate mentre si annuncia di volere eliminare gli strumenti di contrasto alla povertà quegli. Insomma – ha concluso Fracassi- Poco o niente per i poveri molto per i ricchi e gli evasori”.


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