Gaza, Landini a Catania: “Oggi la democrazia è in discussione”

Cgil, Landini a Catania: “Oggi la democrazia è in discussione”

Il segretario nazionale del sindacato nel corso della sua visita alle falde dell'Etna
L'INTERVENTO
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CATANIA – “L’idea stessa di democrazia si sta mettendo in discussione. Oggi, non solo per i palestinesi, ma anche per altre parti consistenti del mondo come l’India, ad esempio, l’Occidente cosa rappresenta? La politica democratica che sta facendo Netanhyau? O la democrazia sarebbe quella che sta facendo Trump? Siamo di fronte al fatto che, per la prima volta, il mercato sta sostituendo lo Stato e il profitto è l’unico elemento con cui fai le politiche, mettendo in discussione tutto il resto”.

Lo ha detto a Catania il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a margine della presentazione del suo libro ‘Un’altra storia’. “Mai come adesso – ha aggiunto il leader della Cgil – la necessità che il fare politica sia in grado anche di indicare un progetto, dei contenuti e dei valori, diventa decisivo per dare una finalità. Non è una passeggiata – ha concluso Landini – è una strada in salita. Per difenderla la democrazia va praticata”.

Lo sciopero di ieri: città piene

 “Non era scontato che ieri ci fosse una risposta così forte di adesione allo sciopero e alle manifestazioni che hanno riempito le città. Siamo stati il primo sindacato al mondo che ha deciso di scioperare chiedendo ai lavoratori di scendere in piazza per fermare il massacro in corso in Palestina ma per dire no alla guerra“, ha aggiunto Landini.

Credo che la ‘difficoltà informativa’ – ha aggiunto – è relativa al fatto che si sta allargando troppo l’idea che la guerra è lo strumento normale di regolazione dei rapporti mentre c’è bisogno di proseguire, forti del consenso e della partecipazione che c’è stata in tutte le forme. In tal senso – ha concluso Landini – rilanciamo la grande mobilitazione nazionale del prossimo 25 ottobre a Roma perché la democrazia deve essere al lavoro per dire si alla pace, al lavoro, no alla guerra e no alla precarietà”.

La destra “tenta di cambiare la natura del sindacato”

Non stiamo vivendo una fase di unità sindacale tra le organizzazioni. In particolare con la Cisl oggi è in campo una diversa idea di modello sindacale”, ha proseguito il segretario della Cgil.

“Oggi poi – ha aggiunto – c’è una destra che sta tentando di cambiare la natura stessa del sindacato confederale. Tutti gli attacchi al fatto che noi facciamo politica pur essendo un altro ‘soggetto’ – ha aggiunto – hanno una finalità molto precisa, ovvero cancellare quella esperienza sindacale italiana nella storia in europea che non ha solo l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei luoghi di lavoro – ha osservato Landini – ma che vuole avere anche la funzione politica di trasformare la società fuori dai luoghi di lavoro”. “Ed è proprio questo – ha concluso – che oggi è messo in discussione e si vuole cancellare”.

La precarietà nega diritti ai giovani

Dobbiamo assolutamente permettere ai giovani di poter vivere realizzandosi nel lavoro che fanno e poter partecipare alla vita del Paese. Oggi questo gli è negato dal fatto che c’è una precarietà senza fine che ci sono salari bassissimi e che la maggioranza di loro è costretta ad andarsene dal nostro Paese”. “Stiamo perdendo intelligenze e competenze – ha aggiunto – e quello che va cambiato e’ questo modello di vita e di sviluppo assurdo che è fondato non sulla persona, ma sul profitto e sul mercato”.

“Per questo – ha concluso Landini – c’è bisogno che le forze politiche ed il governo e le organizzazioni sindacali assumano davvero la lotta alla precarietà come l’obiettivo per affermare la libertà nel lavoro a partire dalle nuove generazioni e dalle donne”. 


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