Giuseppe Conte è il nuovo presidente del Consiglio incaricato. Indicato nei giorni scorsi da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, l’avvocato pugliese è salito oggi pomeriggio al Colle dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha affidato l’incarico di formare il nuovo governo. Ha accettato con riserva.
Conte, 54 anni, è nato in provincia di Foggia ma vive e lavora fra Roma (possiede uno dei più grandi studi legali della città) e Firenze (dove è docente universitario). Sebbene non abbia mai ricoperto cariche politiche, era già entrato a Palazzo Chigi nel 1988 (anno della sua laurea in giurisprudenza) come consulente per la revisione del codice civile.
Il premier indicato da Di Maio e Salvini avrebbe perfezionato i suoi studi in diverse università straniere, in Austria, Gran Bretagna ed America. Abilitatosi, diciotto anni fa, all’insegnamento di diritto privato, è poi entrato nell’ordine degli avvocati. Da professore universitario ha lavorato sia alla Luiss School di Roma che nall’ateneo fiorentino, dove esercita ancora oggi. Uomo dichiaratamente di sinistra (come riporta un’intervista all’Ansa di qualche mese fa), si è avvicinato al Movimento 5 stelle tanto da diventare uomo di fiducia di Luigi Di Maio.
Conte, scelto in campagna elettorale dai pentastellati come “candidato ministro” alla Funzione Pubblica di un ipotetico governo a 5 stelle, è finito nella bufera della stampa internazionale per il suo curriculum. Per primo, il New York Times, ha reso note le dichiarazioni della portavoce della “New York University” che ha smentito quanto scritto nel curriculum dell’aspirante Primo ministro sui presunti studi fatti negli Usa. Sempre nella giornata di ieri, un’altra grana è arrivata quando alcuni cronisti si sono accorti che l’isituto viennese “International Kultur Institut” (dove Conte dice di essersi specializzato in campo giuridico) è in realtà una scuola di lingua. Al coro, si sono aggiunte stamattina le voci degli atenei di Malta e Pittsburgh (come riporta il Messaggero): “L’avvocato non ha mai studiato né insegnato da noi”.
Infine, ha fatto discutere la vicinanza culturale e professionale di Conte ai sostenitori del “Metodo Stamina”, il trattamento medico privo di riconoscimento scientifico nella cura delle malattie neurodegenerative, che ha portato all’arresto – nel 2017 – del fondatore Davide Vannoni.