Chi ha paura della rivoluzione? - Live Sicilia

Chi ha paura della rivoluzione?

La difesa del palazzo
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Ci sono cose e notizie che tornano a galla. A distanza di mesi, le riprendi, le riassapori, perfino nascoste in virgolettati di virgolettati. Raccontano qualcosa in più della cronaca. Sono simboli involontari dell’andazzo. Uno stralcio mediatico dell’agosto scorso. “‘Rinuncio all’assicurazione sanitaria e chiedo ai parlamentari regionali di fare lo stesso. Una visita specialistica noi possiamo pagarla senza problemi'”. Lo dice Davide Faraone, deputato regionale del Pd a proposito della convenzione stipulata dal Fondo di solidarietà dell’Assemblea regionale siciliana con la Cassa di assistenza sociale e sanitaria Caspie. L’accordo, approvato il 13 luglio dal consiglio di Presidenza, prevede per i deputati in carica e anche per quelli in pensione, rimborsi per prestazioni mediche fino a una spesa annua di 250 mila euro e fino a 500 mila per grandi interventi chirurgici. Il costo dell’assistenza sanitaria è di circa 1500 euro, il 50% è a carico del parlamentare e l’altro 50% a carico del Fondo dell’Ars. ‘In un momento di grandi difficoltà economiche per le famiglie siciliane, che si ripercuote anche a livello di costi per la loro l’assistenza sanitaria questa convenzione è l’ennesimo privilegio che non fa bene alla politica. Avere il rimborso anche in caso di colpi di sole o di calore o a causa di infezioni conseguenti a punture di insetti o per lesioni derivanti alla legittima difesa, o in caso di tumulti, atti violenti, terrorismo, aggressione e vandalismo o inondazioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche è un’offesa…'”. Etc, etc.

La parola “tumulto” è stampata in fondo al celebre protocollo. Rientra tra i casi di infortunio particolari. I tumulti sono dunque rimborsabili in chiave di spese mediche a patto che “l’assistito non vi abbia preso parte”. Se assalti la Bastiglia e ti rompono la testa non potrai chiedere risarcimenti a chicchessia. Cos’è un tumulto? Ci soccorre il dizionario.  Ha a che fare, tra l’altro, con le sommosse popolari, con la gente infuriata assai col sovrano e con i nobili. Famoso fu quello dei Ciompi a Firenze, nel mille e trecento, quasi mille e quattro. Pronunci il vocabolo e ti vengono in mente scene di carica a palazzo. Nel nostro caso, l’Ars assediata dalla popolazione scarmigliata e vociante. Fuori, la rabbia. Dentro, i Re Luigi contemporanei.

Ora, si tratta ovviamente di un pacchetto assicurativo standard. Un discorso in generale (c’è perfino il “rischio guerre ed insurrezione per il periodo massimo di 14 giorni dall’inizio delle ostilità”, dal quindicesimo in poi ti arrangi…). Ma forse, nel particolare, qualcuno starà ripensando al protocollo difensivo, con questi opachi e adiratissimi chiari di luna. Eppure, basterebbe una politica onesta a garantire la casta dalla ghigliottina, o no? Anche perché – parafrasando ancora l’immenso Volontè – la ghigliottina e i tumulti che minchia c’entrano con la democrazia?


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