CATANIA – “Chi sceglierà di seguire il Partito dei siciliani diventerà il prossimo sindaco di Catania”. Non ha dubbi Toti Lombardo nel pronosticare che il cavallo che vincerà le prossime amministrative cittadine sarà colui che seguirà la compagine autonomista. Raffaele Lombardo sembra, dunque, ancora il deus ex machina della politica etnea, almeno nelle parole del figlio, eletto all’Ars alle ultime consultazioni regionali e ora punto di riferimento cittadino per gli ex autonomisti.
“La situazione politica è ancora da definire– afferma il giovane deputato a LiveSiciliaCatania – e noi faremo le nostre valutazioni, ma chi si alleerà con noi vincerà”. E l’alleato ideale del nuovo corso non può che essere il sindaco uscente, Raffaele Stancanelli. Toti Lombardo non lo dice esplicitamente, ma ammicca all’attuale primo cittadino, che definisce coraggioso. “I programmi dei candidati a sindaco non li ho ancora visti – prosegue – ma non si può non riconoscere a Stancanelli coraggio e rigore: ha dovuto fare delle scelte impopolari, noi questo lo riconosciamo e gliene diamo merito ora, ma lo faremo anche in seguito”.
Sarà l’approssimarsi di San Valentino, ma queste parole suonano quasi come una dichiarazione d’amore al primo cittadino, anche se l’eventuale appoggio non sarebbe senza prezzo. Al contrario. “Il Pds vuole avviare la sua campagna elettorale lanciando il proprio programma – continua Lombardo – che vede come punto fondamentale la valorizzazione dei consiglieri di quartiere e delle municipalità, che devono diventare organi di gestione reale”. L’occasione scelta da Toti Lombardo, è stata infatti quella fornita dal cambio di casacca di due consiglieri di quartiere che, dal Pdl sono approdati al Partito dei siciliani. Si tratta di Linda Martello, della prima municipalità e Piero Lo Re dell’ottava.
“L’area autonomista è quella che si è sempre occupata delle circoscrizioni – spiega la Martello – mentre il Pdl ha deluso profondamente. Per questo ho deciso di aderire al Pds – continua – perché rappresenta maggiormente il territorio e chi per questo si batte ogni giorno”. Insieme ai consiglieri di quartiere da poco approdati nel partito autonomista, c’era anche il consigliere comunale Andrea Barresi, che la scelta di sposare il progetto lombardiano l’ha effettuata qualche tempo fa. “Questo è un gruppo che si basa su un’idea di politica del contatto e dell’ascolto – sottolinea – ma che soprattutto, a differenza del Pdl, dove i giovani non sono valorizzati, crede nelle nuove leve e nella linfa che queste possono portare”.