Chiesa, la previsione di Raspanti sul prossimo presidente - Live Sicilia

Chiesa, la previsione di Raspanti sul prossimo presidente

Donna o siciliano? "Si tratterà di tenere la coralità del Paese".

Da siciliano a siciliano, il consiglio al prossimo parlamento è quello di eleggere un presidente delle Repubblica capace di ricucire spaccature e frammentazioni. Insomma: o un capo dello Stato dal profilo assai vicino a Sergio Mattarella o Mattarella stesso. Il vescovo di Acireale Nino Raspanti, nonché vicesegretario nazionale della Cei, a poche ore dalla fine dell’anno, ha consegnato un identikit all’AdnKronos su prossimo inquilino del Colle più alto: “Le istituzioni – ha detto Raspanti – non godono di ottima salute dunque servirà una persona che sia in grado di ridare fiducia alle istituzioni, una persona autorevole, saggia, che abbia fermezza, equilibrio e capacità di calmierare talvolta la frammentazione dei partiti che alzano continuamente la voce, scadendo anche nella rissa”. 

Parole che sembrano guardare all’uomo che nei prossimi giorni dovrà rimettere nelle mani dei grandi elettori riuniti a Montecitorio la disponibilità degli appartamenti del Quirinale: “Mattarella – continua il vescovo di Acireale – è persona apparentemente più fredda e distaccata ma questo non gli ha alienato la simpatia del Paese. Non serve accattivarsi la simpatia della gente con frasi, slogan o piccole mosse mirabolanti, perché oggi desideriamo una persona salda, solida, che sappia dare un indirizzo concreto al Paese, che porti frutti di creatività, generosità, perché ci sono molte ricchezze nel nostro Paese che devono essere convogliate in unità”.

L’analisi sullo stato di salute del Paese: “I tempi stanno cambiando e, pur non sapendo quando usciremo dall’emergenza pandemica, si può immaginare che la situazione socio-economica sia molto delicata, molto pesante, perché è vero che abbiamo le risorse del Pnnr ma dobbiamo impiegarle al meglio, poi ci sarà, come tanti prevedono, un contraccolpo con l’inflazione e quindi nuove povertà”, ha detto ancora Raspanti. 

“Il Pil aumenterà – continua il vicesegretario Cei – ma noi scendiamo parecchio: sette anni sono tanti e quindi, fermo restando il lavoro del governo e del Parlamento, ci sarà bisogno di una persona che guidi, che sia punto di riferimento, che non garantisca solo la stabilità, di cui abbiamo goduto; ci vorrà soprattutto coraggio nell’indirizzare il Paese e le forze politiche e sociali ad un impegno e ad un sacrificio strenui. Si tratterà di tenere la coralità del Paese, di evitare spaccature perché fanno capolino continuamente su ogni tema”.


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