Chinnici: "Musumeci? Non do pagelle, valuteranno i siciliani" - Live Sicilia

Chinnici: “Musumeci? Non do pagelle, valuteranno i siciliani”

La candidata del Pd alle presidenziali a tutto campo.
L'INTERVISTA
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6 min di lettura

PALERMO – “A Bruxelles mi sono battuta per la Sicilia”. L’eurodeputata Caterina Chinnici, candidata del Pd alle presidenziali del fronte progressista, risponde così a chi l’accusa di non essere stata nella trincea di sala d’Ercole in questi anni. Enfant prodige, laureata in giurisprudenza a 21 anni Chinnici è stata la più giovane magistrata nell’ambito nazionale a essere nominato capo di un Ufficio Giudiziario. L’eurodeputata palermitana ha ricoperto i ruoli di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta e di Palermo. Nel 2009 scende in politica ricoprendo il ruolo di assessore regionale alla Famiglia, le Politiche Sociali e le Autonomie Locali nel governo guidato da Raffaele Lombardo, qualche anno (nel 2014) spicca il volo per Bruxelles. Due le direttrici del suo programma per espugnare Palazzo d’Orleans: trasparenza e lotta alla corruzione. 

Onorevole, partiamo dalla sua candidatura. Lei conosce il funzionamento della macchina regionale e questo è un punto in suo favore. Qualcuno però ha fatto notare che in questi anni di opposizione al governo Musumeci lei era a Bruxelles. Pensa sia un limite che possa danneggiarla nella corsa alle presidenziali? 

“No, assolutamente, non penso sia un limite: è vero, ho lavorato, lavoro al Parlamento europeo ma nella mia regione sono sempre presente e lavoro per la Sicilia portandone avanti le istanze. Un mio difetto, forse, è che sono una persona concentrata molto più sul lavoro che sulla comunicazione. Nella nostra Isola giro tantissimo, faccio tantissimi incontri: nelle scuole, con i giovani, con i cittadini sui temi della legalità. Sono stata presente e soprattutto ho portato un’immagine nuova e diversa della Sicilia in ambito europeo. Mi sono battuta moltissimo per i finanziamenti europei, per il Pnrr, per fare arrivare alla mia Regione quante più risorse possibili. E poi la mia idea in prospettiva è quella di far sì che la Regione Siciliana abbia un ruolo autonomo non solo nel rapporto con il governo nazionale ma anche e soprattutto in Europa. La nostra posizione geografica per un verso ci penalizza molto, perchè di fatto insularità significa mancanza di continuità territoriale, deficit infrastrutturali, maggiori costi, svantaggi economici e conseguenti ricadute sociali, motivo per cui occorre lavorare ad adeguati strumenti compensativi, ma al tempo stesso all’insularità si accompagnano potenzialità che devono essere valorizzate, e basti pensare all’impulso che si potrebbe dare alle pratiche sostenibili in più settori, per esempio nell’energia pulita, nella mobilità, nell’economia circolare. Anche a tutto questo, oltre che ai temi giuridici delle commissioni di cui faccio parte, ho dedicato il mio impegno al Parlamento Europeo, ed è stato tutto impegno per la Sicilia. Anche questo è essere presenti. La nostra Isola può essere un punto di riferimento per l’intera Unione Europea, al centro del Mediterraneo nelle relazioni con i paesi terzi che sul Mediterraneo si affacciano, e può elevarsi a un livello diverso, anche nel dialogo con le istituzioni europee”.

Partiamo dal suo slogan. Un passo alla svolta. Che tipo di svolta immagina per la Sicilia e come intende realizzarla?

“In questa fase delle primarie l’ho già affermato diverse volte: mi stanno a cuore legalità e trasparenza, che non sono concetti astratti ma buone pratiche da applicare. L’intenzione è incidere sull’azione amministrativa a partire dall’applicazione di una legge regionale, la legge n.5 del 2011 che porta il mio nome, rimasta in buona parte inattuata, e occorre lavorare contro i rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata, anche in vista dell’arrivo dei nuovi fondi del Pnrr. Questo è fondamentale. Punteremo, attraverso la legge regionale di cui parlavo, alla trasparenza amministrativa, e adotteremo strumenti di valorizzazione del merito dei funzionari e dei dipendenti regionali. Nel 2011, quando la legge è stata approvata, era molto avanzata, oggi probabilmente andrebbe rivista in alcuni aspetti. Si tratta di una legge volta a rendere la Pubblica Amministrazione più dinamica e, allo stesso tempo, ad eliminare quegli spazi che procedure incerte e tempi lunghi possono lasciare all’ingerenza del malaffare, della corruzione e della criminalità organizzata. A proposito delle norme anti corruzione, dico che c’è da lavorarci anche a livello regionale.  Bisogna fare emergere i fenomeni di corruzione, prevenirli e contrastarli.  E’ questa la prima svolta che immagino: la mia priorità sono la legalità e il buon funzionamento della pubblica amministrazione, perché – aggiungo – se funziona bene la pubblica amministrazione, potranno funzionare bene i settori e i servizi che ad essa sono legati: la sanità, lo smaltimento dei rifiuti, la cultura, il turismo, per esempio”.

Uno dei suoi cavalli di battaglia è la condizione giovanile. Come si inverte il trend che vede i nostri ragazzi abbandonare la Sicilia?

“Puntando su Istruzione e Formazione. Sarà un’altra delle mie priorità. Nel mio impegno come europarlamentare lavoro fianco a fianco con i giovani, dobbiamo lottare per il loro futuro per rendere la nostra Isola il luogo in cui crescere e poter restare, penso per esempio al sostegno alle start up, un terreno fecondo su cui la Sicilia dovrà scommettere ancora di più, con slancio. Ho una grande attenzione per i giovani, mi fido di loro e saranno loro a definire il vero cambiamento. In questi giorni ne ho incontrati tanti e abbiamo scambiato pareri, opinioni, idee di progetto. Negli ultimi anni abbiamo sviluppato tante norme in favore dei ragazzi al Parlamento europeo, dobbiamo ascoltarli per comprenderne i veri bisogni e poi orientare la politica da attuare. Bisogna creare strumenti e risorse per sostenere i giovani durante il percorso di istruzione, indirizzare la formazione sulla base delle richieste delle aziende. Sono siciliana e sono anche una mamma. Voglio che i giovani abbiano la chance di costruirsi un futuro nella loro terra-madre se è ciò che sognano”.

Un giudizio sul governo regionale uscente. 

“Saranno le siciliane e i siciliani a valutarlo con il loro voto nelle prossime elezioni regionali. Quella è la sola valutazione che conti davvero. Io sono concentrata sulla costruzione di una proposta che avrà alla base idee nuove e diverse e, non è difficile prevederlo, sarà certamente alternativa a quella del centrodestra, ma in questo percorso il registro non sarà quello del lancio di accuse contro gli avversari politici, non la ricerca di nemici da combattere. Sarà il registro dell’ascolto, e abbiamo già iniziato incontrando sindacati, lavoratori e categorie produttive. Queste per me sono le primarie delle idee, una festa della partecipazione attiva in cui i problemi della Sicilia dovremo prenderli in considerazione per trovare e offrire possibili soluzioni. Voglio che ci siano sviluppo e più lavoro, e voglio che siano spese al meglio e senza dispersioni le ingenti risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea. Mi interessano argomenti come questi, non dare pagelle oppure addebitare responsabilità. E posso già dire che questo vale anche per il dopo: c’è piena consapevolezza della criticità della situazione in cui si trova la Sicilia ma noi abbiamo l’ambizione di governarla e, se alla fine del percorso ciò accadesse, governeremo senza lamentele, senza scaricare responsabilità sui predecessori”.

Perché un siciliano il 23 luglio dovrebbe scegliere Caterina Chinnici piuttosto che Claudio Fava o Barbara Floridia?

“Ritengo che la mia sia un’esperienza ampia e consolidata, maturata in diversi settori. Ho lavorato in ambito istituzionale da magistrato per tanti anni, ho svolto compiti di governo da assessore regionale, ho lavorato nell’alta amministrazione come capo dipartimento al Ministero della Giustizia, sono alla seconda legislatura consecutiva nel ruolo di europarlamentare. Potremmo dire che ho un po’ tutti gli angoli di visuale, ed è un bagaglio che voglio mettere a disposizione della mia Sicilia per governarla ampliandone un po’ gli orizzonti, con la nota che mi ha sempre contraddistinto in tutte le mie attività: lo spirito di servizio alla collettività unito al senso di responsabilità. Credo che possa essere questo il valore aggiunto della mia candidatura”.


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