"Ci impegneremo per la Fondazione" - Live Sicilia

“Ci impegneremo per la Fondazione”

Lombardo su Corrao
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Un protagonista dell’autonomia: così il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ricorda sul suo blog l’ex senatore del Pci ed ex sindaco di Gibellina Ludovico Corrao, ucciso domenica scorsa dal suo badante bengalese, e del quale si celebrano oggi i funerali. Lombardo suggerisce che la Regione potrebbe impegnarsi perché continuino le attività della Fondazione Orestiadi da lui creata: “Sarei ben lieto che le Orestiadi, la Fondazione alla quale si dedicò tanto – se serve, se non ci sono alternative e se ciò viene ritenuto opportuno dagli altri protagonisti di quella esperienza – vengano assunte alla responsabilità della Regione”, scrive il presidente, che parla di Corrao come di “un uomo candido e trasparente che ha segnato il momento dell’avvio della rinascita e della ripresa della fiducia da parte di centinaia di migliaia di cittadini che dopo il terremoto del Belice pensavano che tutto fosse finito. La ricostruzione di quel territorio ancorata ai grandi, eterni, immortali valori della cultura e ad alcune opere d’arte, a cominciare dal Greto di Burri, che fanno sì che quella zona, piuttosto che per la catastrofe sismica, oggi venga richiamata per quelle opere straordinarie”.

“Di Corrao poi -prosegue Lombardo- ricordo il convegno al quale partecipò in memoria di Silvio Milazzo e della sua esperienza. Di quella memoria e di quella esperienza egli fu uno dei più grandi protagosti e forse anche l’ispiratore. Era un uomo coraggioso che amava l’azzardo e rompere con le convenzioni. Non posso quindi che ricordarlo anche con un sentimento di adesione ideologica ad un tentativo di autonomia che poi finì soffocato negli scandali e che il sistema centrale non poteva tollerare. L’esperienza di Milazzo ha dimostrato che la vera autonomia non può che essere guidata da un vero spirito autonomista e l’autonomia speciale non può funzionare se non affidata ad un partito autonomista che, svincolato dalle logiche dei partiti nazionali e dalle obbidienze ascariste ai padroni romani, invii a Roma un gruppo di parlamentari numeroso e decisivo. Corrao fu assessore dei governi Milazzo, cacciato dalla Dc e anche scomunicato, fu poi candidato dal Pci come deputato e come senatore. Fino a quando non si dedicò a tempo pieno alla sua Gibellina e a tutta l’area del Belice. Con Corrao ho poi interloquito spesso sulle Orestiadi e sul Mediterraneo. I paesi della sponda sud del Nord Africa lui li sentiva, insieme alla Sicilia, come un grande unico popolo e un unico mare. La sua tragica scomparsa, così brutale, ci colpisce e credo sia doveroso da parte di tutti i siciliani esprimergli la riconoscenza che merita”.


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