Bagno di folla per Musumeci |Da Catania il progetto anti Crocetta - Live Sicilia

Bagno di folla per Musumeci |Da Catania il progetto anti Crocetta

A fare gli onori di casa l'ex sindaco Raffaele Stancanelli, che ha lanciato, di fatto, l'ipotesi della candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione. "Lui rappresenta la coerenza delle idee" - dice. LE FOTO

#diventeràbellissima
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CATANIA – Alla fine un annuncio c’è. Nello Musumeci ha varato oggi il nuovo movimento d’opinione propedeutico alla propria candidatura alla presidenza della Regione. “C’è una Sicilia di persone perbene che non vuole arrendersi al renzismo e al crocettismo”. E anche se si preferiscono utilizzare altre formule per rubricare la nuova entità, la sostanza è indubbia. Oltre, le“forme di aggregazione di base” o il “patto civico”, la notizia è che il presidente della commissione Ars antimafia scende in campo contro Crocetta. Al suo fianco ci sono Raffaele Stancanelli e Lea Savona, un ex e un sindaco attualmente in carica. Rispettivamente di Catania e Corleone. Per la sindaca è scattata la standig ovation.

Si tratta di una non-novità, forse. O più semplicemente il tentativo di dare una struttura territoriale all’opposizione di Palazzo dei Normanni in previsione di una nuova sfida presidenziale. Intanto, la prima pietra è posta proprio a Catania, all’interno del centro fieristico le Ciminiere, luogo simbolo della stagione che lo ha visto alla guida dell’ormai ex Provincia etnea. Per lui un bagno di folla. Ad ascoltarlo anche Francesco Storace e i leader regionali di Forza Italia, con in testa Vincenzo Gibiino, Basilio Catanoso e Salvo Pogliese.

Proclamato pure il manifesto programmatico, la parola ricorrente è “rigenerazione”. Sarà stato probabilmente il caso, ma la coincidenza a stretto giro con la clamorosa bocciatura di mercoledì del disegno che avrebbe dovuto riempire di contenuto i Liberi consorzi e le Città metropolitane, fa da sfondo a un happening gestito alla stregua di una convention d’oltreoceano.

Delusi, ma solo in parte, coloro che si aspettavano un ingresso ufficiale di Musumeci in Noi, la formazione subpadana capitanata da Salvini. Per altri, invece, si tratta di una boccata d’ossigeno. Di sicuro c’è il tentativo di serrare le file di una forza che con la Lega 2.0 possa dialogare se non alla pari, quasi. Oltre Angelo Attaguile e i maggiorenti siciliani del partito. Il canale con “l’altro Matteo” resta aperto. Anzi: apertissimo. Il primo incontro tra i due leader è stato a Roma, il 28 febbraio scorso, a poche ore dalla manifestazione nazionale di piazza del Popolo. Un quarto d’ora, non di più. Ma nel riserbo di una sala predisposta per l’occasione. Tuttavia, al momento pare difficile parlare di matrimonio come anche di un fidanzamento. Ogni decisione è rinviata all’indomani delle Regionali. Il risultato del Veneto può infatti rilanciare o mettere in discussione le mire espansionistiche del Carroccio al Sud.

Di sicuro c’è che Musumeci nutre un interesse sincero verso la capacità empatica di Salvini. In particolare ne studia l’accento e il linguaggio, capace di articolare temi cari alla destra per comunicarli a un elettorato che per ragioni sociali sarebbe più affine ai confini della sinistra di base. Non si tratta tuttavia di una suggestione, ma di un calcalo che proprio in Sicilia ha un suo pallottoliere pronto all’uso. Al netto dello strabismo, nell’ottica dei musumeciani l’alternativa a Rosario Crocetta (o all’eventuale altro candidato gradito al Pd) si costruisce guardando in due direzioni: verso quella parte di elettorato che per protesta ormai sistematicamente diserta le urne e ai tanti delusi del movimento di Beppe Grillo. Si tratta di un pacchetto di voti ampio e che tuttavia è da tutto da perimetrare all’interno dell’area di centrodestra.

A quanto pare, il soggetto che nasce oggi, vede come terreno più prossimo quel mondo che al di fuori di Forza Italia, un tempo era incasellato in Alleanza Nazionale e che oggi è sparso tra Fd’I, Noi e l’area Musumeci appunto. L’immaginario è quello. Non fosse altro che il motto #diventeràbellissima è preso in prestito da una delle drammatiche esortazioni di Paolo Borsellino, giudice antimafia particolarmente amato dai giovani di destra. In filigrana c’è poi il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco. Assente in sala, ma percepito dai più come il padre nobile di un soggetto che parte oggi e che si muove su di un terreno paludoso. Il giallo ocra del manifesto ricorda il caso editoriale di Buttanissima Sicilia, pamplhet uscito la scorsa estate per i tipi della Bombiani. Una scelta, sembra, che ha poco a che fare con una coincidenza.

 


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