Cimò, il processo si sblocca |Rintracciata la colf romena - Live Sicilia

Cimò, il processo si sblocca |Rintracciata la colf romena

La Corte d'Assise ha fissato l'udienza per esaminare la teste chiave.

CATANIA – Forse è la volta buona. L’esame della colf romena nel processo sull’omicidio di Mariella Cimò, la donna scomparsa nell’agosto del 2011, potrebbe finalmente concretizzarsi. Le autorità romene hanno rintracciato Popa Viorica e hanno comunicato al pm Angelo Busacca dove è attualmente domicialiata. La domestica dei vicini di casa dei coniugi Di Grazia lavora in Inghilterra e per questo – nonostante le diverse citazioni – è sempre stata irriperibile. Ma per la Corte d’Assise era necessario provarle tutte prima di rinunciare a sentirla in aula. Nella scorsa udienza infatti i giudici hanno preso atto di quanto riferito dal magistrato Busacca e hanno rinviato all’otto luglio proprio per l’esame della teste.

Per la Corte d’Assise la testimonianza di Viorica è fondamentale per il dibattimento. Infatti prima di acquisire i verbali delle dichiarazioni rese durante le indagini il collegio giudicante ha deciso di mettere in stand by il processo. La colf ai militari disse che dopo il 25 agosto 2011 non sentì più le urla rivolte ai cani di Mariella Cimò, come invece succedeva regolarmente ogni giorno. Nel giardino della villa di San Gregorio (passato al setaccio al georadar e scenario anche di un udienza della Corte) la donna scomparsa teneva decine di amici a quattro zampe.

A questo punto sarà interessante ascoltare Viorica e capire se la sua versione sarà conforme a quella che risulta dai verbali dei carabinieri. Il processo vede al banco degli imputati il marito di Mariella Cimò, Salvatore Di Grazia, difeso dall’avvocato Giuseppe Rapisarda, e che si è sempre dichiarato “estraneo alle accuse di omicidio e sottrazione di cadavere”.

La testimonianza della colf chiuderà il dibattimento. A quel punto si passerà alla requisitoria del pm, alle arringhe delle parti civili e della difesa. Infine l’attesa sentenza. Un processo lungo e con molti testimoni è stato quello sul giallo di Mariella Cimò. Un processo per omicidio senza un cadavere. Ed è solo il primo grado.


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